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Cinque terroir delle Langhe nei cru di Ceretto

2 Maggio 2018 Anita Franzon

Grazie a un attento lavoro di ricerca e identificazione, oggi Ceretto è tra le pochissime Case di Langa con possedimenti in buona parte delle vigne simbolo della zona: Cannubi San Lorenzo in Barolo, Prapò a Serralunga d'Alba, Bricco Rocche a Castiglione Falletto, Bernadot a Treiso e Asili a Barbaresco. Abbiamo analizzato l'espressione di questi cinque terroir in altrettante etichette della Cantina a Vinitaly 2018, guidati da Ian d'Agata e Federico Ceretto.

   

Cinque cru Ceretto a confronto

«È un merito della famiglia Ceretto aver valorizzato il proprio territorio con precisione», ha spiegato Ian D'Agata, direttore scientifico di Vinitaly International Academy e partner di Federico Ceretto durante il Grand Tasting, svolto con l'obiettivo di studiare le peculiarità di alcuni dei grandi cru di Langa. «Oggi siamo esattamente nel punto in cui vogliamo essere. Le classificazioni del Barolo e del Barbaresco sono il frutto del lavoro di tutti coloro che, per secoli, sono stati i guardiani del territorio. Non è stata una rivoluzione, ma una rivelazione», spiega Federico Ceretto, che insieme a Lisa, Roberta e Alessandro, rappresenta la terza generazione dell'azienda.

Prapò, il Barolo che parla di Serralunga d'Alba

Primo vino in assaggio: Prapò, Barolo Docg 2014, un'annata estremamente difficile e che si riflette nel vino a partire dal colore tenue e i profumi delicati della viola, della ciliegia croccante e di una leggera cannella. Pronto all'assaggio: «questo Barolo è un capolavoro per l'annata in cui è nato», afferma Ian D'Agata. La vigna Prapò si trova tra la frazione Baudana e il paese di Serralunga d’Alba, con esposizione sul versante orientale del comune e altimetria compresa tra i 270 e i 380 metri. Una percentuale elevata di limo e argilla compone i terreni e grazie alle favorevoli condizioni climatiche, qui le uve maturano lentamente fino a raggiungere il perfetto punto di equilibrio. Si ottengono così vini ricchi di materia, ma mai eccessivi, che parlano perfettamente della terra di Serralunga d'Alba.

Bernadot e Asili: due anime del Barbaresco

2014 è l'annata del Barbaresco, la cui area di produzione è stata risparmiata dalle grandi precipitazioni che hanno colpito il resto del Piemonte. Ne derivano vini profondi, corposi, pieni e dalla preziosa filigrana. Lo dimostrano entrambi gli assaggi di Bernadot e Asili, etichette provenienti da due diversi cru: rispettivamente a Treiso e a Barbaresco. Bernadot regala note mediterranee e grande espressività. Asili incarna, invece, la finezza, l'eleganza e il grande potenziale d'invecchiamento, caratteristiche ben note ai Ceretto che vinificano in purezza le uve provenienti da questa vigna dal 1974.

Bricco Rocche, il Barolo dalla terra di mezzo

Castiglione Falletto è famoso per i suoi vini equilibrati, trait d'union tra le principali facce del Barolo. Bricco Rocche, Barolo Docg 2008 proviene dalla più piccola menzione geografica fra quelle delineate dal disciplinare del Barolo: è poco più di un ettaro di estensione e può essere considerata un monopole dato che tutta la parcella è di esclusiva proprietà della famiglia Ceretto. L’altezza della vigna va dai 350 ai 370 metri sul livello del mare e l’esposizione è a sud-est e sud-ovest. «È una vigna mitica, da cui nascono alcuni dei più grandi Barolo di sempre», sottolinea Federico Ceretto. L'annata 2008 è, al momento, un ottimo rappresentante di tutte le qualità di Bricco Rocche.

Cannubi San Lorenzo, l'anteprima dell'ultima acquisizione

Per completare la gamma delle menzioni geografiche aggiuntive, la famiglia Ceretto ha da ultimo acquisito 0,25 ettari al centro dell'ambita collina di Cannubi. E il Cannubi San Lorenzo, Barolo Docg 2008 degustato in anteprima, rappresenta la vera essenza di questo vigneto: «un pugno di ferro in un guanto di velluto», commenta Ian D'Agata. Completano il quadro le vecchie viti (il corpo centrale della vigna ha più di novant'anni) su terreni di matrice sabbiosa e le particolari condizioni microclimatiche. Il vino affina per dieci anni dalla vendemmia e viene prodotto esclusivamente in appena 500 magnum.

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