Christian Marchesini presidente del Consorzio Valpolicella

Christian Marchesini presidente del Consorzio Valpolicella

Cambio ai vertici per il Consorzio Valpolicella. Dopo Emilio Pedron, il nuovo presidente decretato dal Cda lo scorso 14 Anteprimamaggio è il trentanovenne Christian Marchesini. Una scelta di “rottura”, come è stato ribadito ieri nell’incontro ufficiale all‘Enoteca della Valpolicella a Fumane (Verona): per la prima volta, infatti, ai vertici della denominazione che vale circa 300 milioni di euro troviamo un perito agrario con 50 ettari a vigneto, che conferisce uve e non rappresenta pertanto una specifica Cantina.

DIALOGO DI FILIERA SULLE ORME DI PEDRON – Già presidente della sezione veronese dei giovani imprenditori di Confagricoltura, Christian Marchesini è responsabile regionale delle produzioni vitivinicole per l’Unione Agricoltori ed è stato sino a poco tempo fa vicepresidente del Consorzio Valpolicella. Nel vis-à-vis con Emilio Pedron sono emersi passato, presente e prospettive per il Valpolicella Doc. «Dialogo con il territorio, riduzione delle rese per l’Amarone con il blocco degli impianti per il 2013 che vorremmo estendere ai prossimi tre anni, programmi per una viticoltura sostenibile con una iniziativa in campo a luglio»: queste le prime parole dell’indirizzo di Marchesini. Senza dimenticare, ma anzi, partendo proprio dal lavoro di valorizzazione svolto sinora da Pedron, interessato a creare le basi per un dialogo di filiera: «Abbiamo instaurato un tavolo di concertazione con sei operatori ed esperti per affrontare gli argomenti chiave per lo sviluppo di una denominazione che non vuole sentire parlare di crisi ma dove non si può chiudere gli occhi di fronte agli aumenti dei prezzi delle uve, dei terreni, della produzione» ha affermato il past president.

MARKETING INTERNAZIONALE – «Tra le iniziative per ampliare la conoscenza della Doc valorizzandone le peculiarità puntiamo a sviluppare attività di formazione per operatori del settore in Italia e all’estero e iniziative di incoming da Brasile e Canada per i prossimi due anni» ha detto Marchesini. «A fine luglio avremo inoltre i primi dati dell’Osservatorio dei prezzi dell’Amarone in Germania, Finlandia, Svezia, Gran Bretagna Danimarca, Canada, Stati Uniti, Svizzera e Italia nell’ottica di instaurare un gentleman agreement con le aziende le territorio». In attesa degli esiti della ricerca commissionata dall’ente al professor Eugenio Pomarici dell’Università Federico II di Napoli, che evidenzierà come viene percepito l’Amarone in alcuni mercati strategici e che fornirà ulteriori spunti per l’attività di marketing dell’intera filiera.

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© Riproduzione riservata - 17/05/2012

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