Il futuro della Valpolicella per Marchesini, nuovo presidente del Consorzio
Torna alla guida del Consorzio Tutela Vini Valpolicella Christian Marchesini, la cui nomina è stata ufficializzata dopo il Consiglio di amministrazione del 31 luglio scorso. L’abbiamo intervistato per fare il punto, insieme a lui, sul futuro della Valpolicella.
Dopo il triennio di Andrea Sartori, Christian Marchesini subentra per tre anni ai vertici della denominazione, che annovera 8.300 ettari vitati in 19 comuni della Valpolicella e 2.273 produttori di uve e 272 aziende imbottigliatrici. È affiancato dai vicepresidenti Mauro Bustaggi e Andrea Lonardi.
Chi è Christian Marchesini
47 anni, già vicepresidente nazionale dei viticoltori di Confagricoltura e presidente di categoria di Confagricoltura Verona e Veneto, Christian Marchesini gestisce in Valpolicella 34 ettari a conduzione familiare. In passato è stato presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella per due mandati, dal 2012 al 2017. La sua attività riprende il via con consapevolezza, in un anno segnato dalla pandemia che fa seguito a un 2019 in cui si sono superati 64 milioni di bottiglie (18,6 mln per Valpolicella, 30 mln per Ripasso e 15,4 mln per Amarone e Recioto).
Il futuro della Valpolicella dopo il Covid-19
“Il Covid-19 ha comportato una leggera flessione per l’imbottigliato”, ci spiega il neo presidente. “Ma, ancor più importante, se pur ha permesso di continuare a lavorare con la grande distribuzione alle grandi aziende (una trentina sulle circa 300 totali) ha visto in seria difficoltà quelle legate all’horeca. L’e-commerce ha aiutato solo in parte. Il Consorzio sarà impegnato, quindi, più che mai in un’azione di supporto a tutta la filiera, nell’ambito della sua missione di rappresentare in maniera uniforme produttori, grandi e piccole aziende e sistema cooperativo”. Guardando all’estero: “Il nostro primo mercato, la Germania, non va male, il Canada ha retto, rimane preoccupazione per il terzo mercato, gli Stati Uniti“.
Gli obiettivi di Christian Marchesini da presidente del Consorzio della Valpolicella
Prosegue Marchesini: “Ci sarà da migliorare l’equilibrio di una filiera composta al 70% da piccoli produttori, agricoltori che costituiscono la base sociale di un prodotto che ogni anno genera oltre 600 milioni di euro di giro d’affari. Ma da preservare saranno anche il territorio e il proprio marchio collettivo, due asset fondamentali in chiave di sostenibilità e di mercato che nel corso della passata gestione hanno registrato sviluppi importanti e che oggi intendiamo portare avanti con la stessa attenzione”.
Qualche anticipazione sui prossimi progetti
“Tra i nuovi progetti condivisi venerdì scorso rientra la modifica dello statuto, per renderlo più consono alle richieste del Ministero e consentire ai soci di partecipare in modo più attivo alle decisioni consortili” ci anticipa Christian Marchesini. “Puntiamo, inoltre, a modificare il disciplinare del Valpolicella per renderlo più adeguato alla crescita della denominazione che ha registrato un aumento molto importante delle superfici vitate. Ho inoltre in mente di modificare il disciplinare dell’Amarone Docg in linea con il miglioramento qualitativo degli ultimi anni. Tra le priorità rientrano, infine, il maggior contatto con i soci, in particolare con i piccoli soci, con maggiori attività agronomiche, la politica per la sostenibilità – Riduci Risparmia Rispetta – e la difesa dei marchi, una delle attività oggi strategiche per i Consorzi”.
Tag: Christian Marchesini, Consorzio Vini Valpolicella, intervista, nuovo presidente© Riproduzione riservata - 04/08/2020