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Che cos’è e come funziona la U-Label

Che cos’è e come funziona la U-Label

Lanciata a Bruxelles U-label, l’etichetta elettronica per vini e spiriti pensata da Ceev e SpiritsEurope. Un QR code svela ingredienti, calorie e informazioni sul produttore. La piattaforma li traduce simultaneamente in 24 lingue. Al progetto pilota aderiscono Masi, Zonin e Federvini.

Una soluzione “chiavi in mano” per una migrazione più semplice verso una carta di identità digitale del vino. Si chiama U-label, il progetto targato Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev) e SpiritsEurope. Le due associazioni europee delle industrie del vino e degli alcolici lo hanno presentato a Bruxelles alla presenza del Commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski. In prima fila, tra gli aderenti, anche Federvini e la cantina italiana Masi.

Digitali con due anni di anticipo

L’idea è più semplice del nome. Un codice QR aggiunto sulle bottiglie, da inquadrare con lo smartphone, che svela in pochi secondi caratteristiche nutrizionali, indicazioni di provenienza; e sì, anche le calorie. Il tutto senza astrusi ripensamenti del packaging per i produttori o acrobazie informatiche per i consumatori. E soprattutto con due anni di anticipo rispetto alla dead-line della Comunità europea che ha fissato per l’autunno 2021 l’entrata in vigore della nuova normativa e nel 2023 la data ultima per adeguarsi alla e-label, la tanto chiacchierata etichetta elettronica.

Label virtuale senza modificare quella fisica

Il cuore del sistema è una piattaforma quick response e multilingua. Con U-label, giurano i promotori, qualsiasi Cantina, dall’azienda familiare alla multinazionale, può «iniziare facilmente a costruire la propria strategia di informazione digitale». E soprattutto seguire le norme che la riforma della Politica agricola comune (PAC) ha introdotto, per i vini e i prodotti vinicoli aromatizzati. Il vantaggio per i produttori è triplice; non servono modifiche all’etichetta fisica, basta iscriversi per usufruire di un’infrastruttura digitale già pronta e dopo aver caricato le informazioni sulle proprie referenze si ottiene subito un Qr code.

A ogni consumatore la “sua” etichetta

I consumatori ottengono informazioni immediatamente comprensibili sul prodotto che stanno acquistando; grazie alla geolocalizzazione i dati vengono automaticamente tradotti in una delle 24 lingue disponibili a seconda del Paese dal quale si accede. Oltre alla lista degli ingredienti ciascuna e-label può contenere messaggi legati al consumo consapevole, alla produzione sostenibile o anche un link che conduce al sito del produttore, ma non nasce come strumento di marketing.

Ulrich Adam, direttore generale di SpiritsEurope

Trasparenza come primo comandamento

«I consumatori di oggi si aspettano una maggiore trasparenza sui prodotti e l’etichettatura digitale può rispondere a questa domanda aumentando le informazioni che le aziende condividono, senza modificare l’aspetto della confezione», ha affermato Jean-Marie Barillère, presidente di Ceev. «Questa piattaforma salvaguarda gli acquirenti. Consentire loro di compiere scelte alimentari sane, anche per quanto riguarda le bevande alcoliche, è uno dei doveri della Commissione. L’obiettivo comune del settore deve essere un nuovo quadro armonizzato per l’etichettatura di tutte le bevande alcoliche», ha aggiunto Claire Bury, vicedirettore generale del Direttorato generale per la sicurezza alimentare (Dg Sante) alla Commissione Europea.

Micaela Pallini, presidente di Federvini

Un’etichetta da estendere a tutti i prodotti

«L’industria europea degli alcolici si è già impegnata a fornire online informazioni sugli ingredienti presenti nei propri prodotti nel MoU 2019 (Memorandum of Understanding on consumer information, ndr). Con U-Label facciamo un ulteriore passo avanti», ha ricordato Ulrich Adam, direttore generale di SpiritsEurope. «Chiediamo alla Commissione Europea di seguire l’esempio e stabilire standard per l’etichettatura digitale in tutti i tipi di prodotti, non per sostituire ma per integrare le informazioni sulla confezione con ciò che i consumatori stanno cercando».

Masi e Federvini nel progetto pilota

Tra le 15 aziende che hanno aderito al progetto pilota di U-Label ci sono le maison di Champagne Taittinger e Mumm, il produttore della Rioja Campo Viejo, il leading brand di vodka Absolut, ma anche le italiane Masi e Zonin, oltre a Federvini.
«La tecnologia è destinata a supportare in modo determinante la garanzia di totale trasparenza verso il compratore. Si può coniugare un’informazione puntuale e approfondita con la gradevolezza e l’originalità del packaging di un prodotto di antica tradizione», ha dichiarato Raffaele Boscaini, direttore marketing di Masi.

Uno strumento di fiducia

Micaela Pallini, presidente di Federvini, ha dichiarato: «Federvini sostiene e appoggia questo importante progetto, che rappresenta una pietra miliare nella trasparenza sui prodotti alimentari. Per la prima volta i consumatori potranno accedere alle informazioni nella propria lingua scansionando il codice QR posizionato sull’etichetta dei loro vini, distillati e liquori preferiti. È uno strumento che vede il nostro settore all’avanguardia nell’intero comparto agroalimentare e che, sfruttando il potenziale della comunicazione digitale, favorisce il dialogo e la fiducia tra produttore e consumatore».

Foto di apertura: Ceev e SpiritsEurope hanno presentato a Bruxelles una piattaforma che consente di creare un’etichetta elettronica semplicemente riportando un QR Code sulla bottiglia

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© Riproduzione riservata - 08/10/2021

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