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Censis e Città del Vino: turismo enogastronomico in crescita

1 Aprile 2011 Andrea Gabbrielli
Il nuovo turismo enogastronomico nel 2010 ha creato in Italia un giro d’affari compreso tra i 3 e i 5 miliardi di euro e ha mosso 4-5 milioni di persone che hanno scelto il nostro Paese per i viaggi wine & food. Da registrare un importante cambiamento di tendenza: nella scelta non seguono più le mode bensì attraverso internet si individuano luoghi precisi in grado di soddisfare esigenze diverse: la gastronomia batte il vino come motivazione di viaggio ma si interseca con arte, ambiente, sport e wellness. Sono i dati salienti contenuti IX Rapporto annuale (marzo 2011) dell’Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia “I nuovi dinamismi di un turismo di tendenza”. Secondo la ricerca -promossa dall’Associazione nazionale Città del Vino e dal Censis servizi -  le vacanze sono sempre più brevi (solo un giorno nel 56% dei casi) e dislocate lungo tutto l’anno, ma gli eno-appassionati spendono di più: in media 193 euro al giorno a fronte  di 149 uro del 2003 (+18% al netto dell’inflazione). Tra le nuove mete di tendenza Trentino, Valpolicella, Collio, Romagna, Maremma, Salento e Sicilia dove, specialmente i giovani, praticano lo “snapper” (snack + cena) e fanno “food shopping” cioè andare direttamente “alla fonte” della filiera per acquistare e assaggiare i prodotti. «Il turismo enogastronomico rappresenta un asset fondamentale per l’economia dei territori italiani - ha sottolineato il presidente delle Città del Vino, Giampaolo Pioli - lo sforzo sinora è caduto sulle spalle dei piccoli comuni ora però, per affrontare lo sviluppo del settore, ci sarebbe bisogno di una regìa nazionale».

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