In Italia In Italia Roger Sesto

Castello del Terriccio: una Maison dalle origini antiche

10 bott cast terriccioCastello del Terriccio è un’azienda dalle profonde radici storiche, estesa su 1.700 ettari, dei quali 62 a vigna. «La nostra mission è fare grandi rossi affinati in bottiglia, che possano esser goduti a più di 10 anni dalla produzione», afferma il patron Gian Annibale Rossi di Medelana. «Per me non esistono compromessi a livello qualitativo. La conoscenza del territorio ha permesso di capire che al Terriccio ci sono le caratteristiche per realizzare nettari capaci di mantenersi a lungo nel tempo; una strada più difficile e onerosa rispetto a quella di produrre vini di pronta beva».

Immagine 1

Gian Annibale Rossi di Medelana

Indaghiamo le ragioni della longevità: «Vigne curate, uve ben mature, densità di impianto che privilegiano la competizione tra le piante, suoli dalla texture argillo-sabbiosa, ricchi di rame e ferro a tratti calcarei, di galestro, che conferiscono sfumature uniche ai nostri vini. Molta tradizione, poca tecnologia e il massimo rispetto per il prodotto finito». Chiediamo cosa spinga ad accantonare le vecchie annate invece di vendere tutto e subito. «Effettuiamo degustazioni interne per capire il potenziale delle etichette, coinvolgendo giornalisti e operatori; ma teniamo delle bottiglie anche per commercializzazioni future, mettendo dunque a listino annate vecchie». Il Lupicaia è l’etichetta ammiraglia; quali le annate memorabili? «Innanzitutto la storica 1993, oggi di veste granata, con note fumé, di incenso ed eucalipto, ancora fruttate (prugne secche e cassis), con ricordi di cuoio e pellame; in bocca la trama tannica, ricca ed elegante, è serrata e setosa, dolce e ormai ben matura, di grande armonia e persistenza; poi il 2001, rosso profondo e materico, dal poderoso ventaglio olfattivo, che spazia dalla ciliegia matura alla prugna, dalla liquirizia al cacao, dal pepe bianco alle erbe aromatiche; in bocca si nota più per finezza che per potenza, l’acidità e assai viva, i tannini robusti ma morbidi e levigati; infine il giovane e promettente 2006, dalle nuances ancora porpora, che profuma di macchia mediterranea, balsamo, more, iodio, moka, liquirizia, sino a ricordi selvatici ancora solo accennati; la beva rimane un poco contratta, ricca di polpa e giovani tannini che mostreranno tutto il loro potenziale fra qualche anno; freschezza, alcol calibrato e notevole fruttuosità completano il quadro».

Tag: ,

© Riproduzione riservata - 07/04/2011

Leggi anche ...

Novità in Cantina
In Italia
Novità in Cantina

Leggi tutto

Innovazione? Come scoprire quand’è soltanto marketing
In Italia
Innovazione? Come scoprire quand’è soltanto marketing

Leggi tutto

Tutti vogliono il vino dealcolato, perché non sfruttare l’occasione?
In Evidenza
Tutti vogliono il vino dealcolato, perché non sfruttare l’occasione?

Leggi tutto