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Castello d’Albola: la forza dell’attesa

31 Maggio 2012 Roger Sesto
Annate storiche di vini mitici (15): Toscana II parte Siamo a Radda, sempre nel Chianti Classico. Gli edifici più antichi di Castello d’Albola risalgono al XII secolo e da allora la tenuta, 157 ettari vitati distribuiti tra più poderi, è sempre appartenuta a personaggi che hanno fatto la storia della Toscana, sino agli anni Settanta con l’acquisto da parte della famiglia Zonin. L'ACCIAIOLO - Perché creare un vino impegnativo e longevo come l’Acciaiolo, domandiamo? «Composto da Sangioveto e Cabernet Sauvignon», ci risponde Lorenzo Zonin, «è il nostro fuoriclasse. Vitigni, terroir e clima fanno la differenza; l’intervento dell’uomo è solo una conseguenza: dalla potatura invernale a quella verde, dalla regolazione della resa per ettaro alla scelta dell’epoca vendemmiale e al tipo di vinificazione e maturazione del vino». Ma perché non produrre vini per fare cassetta? La risposta è la seguente: «Pochi territori sono in grado di dare grandi vini. Poiché il mercato è caratterizzato da diversi segmenti, abbiamo colto l’opportunità offertaci da questa tenuta di soddisfare gli enofili più esigenti che amano prodotti più impegnativi». Sottolineano gli Zonin: «Questi vini capaci di sfidare il tempo hanno di regola una concentrazione che ne garantisce la durevolezza. Occorrono viti vecchie, basse rese e uve molto mature dalle quali estrarre il meglio. In vinificazione si prediligono macerazioni lunghe per una copiosa estrazione di polifenoli. A vini così strutturati, una maturazione in barrique conferisce stabilità e contribuisce alla longevità». LE ANNATE MIGLIORI - Perché avere un archivio storico? «Diverse le ragioni: in primis si tratta di comporre una collezione che sia qualificante per l’azienda e per il produttore. Inoltre l’utilizzo delle annate storiche è per l’organizzazione di verticali con giornalisti e operatori, che serviranno anche al produttore per capire il potenziale dei propri vini». Fra le annate prodotte e accantonate di Acciaiolo, ve ne è qualcuna indimenticabile? «Sicuramente la 1995, che segna una sua svolta stilistica, verso una maggior eleganza, complessità e longevità; oltre a esser stata la prima annata vincitrice di numerosi premi. Poi le più giovani e ancora in divenire 2005 e 2006».

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