Anteprima L’Altra Toscana, buona (anche) la seconda edizione
Lo scorso 17 febbraio il Palazzo degli Affari di Firenze ha ospitato l’en primeur. In assaggio 330 vini Doc e Igt di 170 aziende. Cinque i percorsi di degustazione: i bianchi, il Sangiovese, gli altri autoctoni, i blend di Sangiovese e gli internazionali.
La prima edizione risale al 2022. E già dopo un anno l’Anteprima L’Altra Toscana ha dovuto cambiare location per accogliere al meglio i giornalisti della stampa specializzata internazionale e i wine lovers interessati ai suoi vini.
Il 17 febbraio è stato il luminoso Palazzo degli Affari, di fronte alla stazione di Santa Maria Novella di Firenze, ad ospitare l’appuntamento. Ma che cos’è L’Altra Toscana? Lo abbiamo chiesto al presidente dell’omonima associazione, il marchese Francesco Mazzei, che guida anche Avito, l’Associazione vini toscani Dop e Igp, ribattezzato il “Consorzio dei Consorzi”.
La Toscana meno blasonata ma non meno meritevole
«L’Altra Toscana nasce per raccontare una Toscana del vino diversa; talvolta meno nota, ma contraddistinta da punte di qualità sempre più alte che vanno ad arricchire l’offerta vinicola della regione», esordisce Mazzei. «La “nostra” Anteprima vuole perciò promuovere territori e vini magnifici, nei quali tante aziende, di dimensioni diverse, operano con una forte attenzione alla vigna e alla cantina».
I 16 Consorzi che compongono L’Altra Toscana
L’Altra Toscana, che include 16 Denominazioni e i rispettivi Consorzi, rappresenta in pratica tutte le altre zone vinicole al di fuori delle denominazioni più grandi e rinomate quali Chianti e Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Morellino di Scansano e l’unica Docg bianca, la Vernaccia di San Gimignano. Da qui la presenza a Palazzo degli Affari dei Consorzi di Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra e Vino Toscana Igt. In tutto 170 aziende e 330 vini.
Cinque percorsi di degustazione
La scelta è stata quella di suddividere i campioni in cinque percorsi; i bianchi, il Sangiovese, gli altri autoctoni, i blend di Sangiovese e gli internazionali. Un modo intelligente per guidare i degustatori nella selezione dei vini. In particolare, nel percorso degli altri autoctoni, erano compresi tutti i rossi prodotti con varietà locali diverse dal Sangiovese, sia in purezza che in blend, come Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello e Canaiolo.
Al termine dell’evento il presidente Francesco Mazzei ha espresso viva soddisfazione per il forte interesse dimostrato verso questa sinergia di realtà vitivinicole toscane preannunciando l’ipotesi che analoghe iniziative possano essere realizzate altrove, anche al di fuori delle tradizionali Anteprime regionali.
© Riproduzione riservata - 17/03/2023