In Italia

In Italia

Annate storiche: Cantine Antonio Caggiano, Boutique D’Antan

2 Gennaio 2013 Roger Sesto
Fondata nel 1990, Antonio Caggiano (www.cantinecaggiano.it) è oggi tra le Cantine più rappresentative del Taurasi. Nel 1994 la prima vendemmia, da subito con la consulenza di Luigi Moio, che ha portato un’aria nuova in un territorio un po’ troppo conservatore e poco aperto all’innovazione. Quest’azienda, per esempio, è stata la prima del Mezzogiorno a far uso sistematico e ragionato delle barrique. La decisione di accantonare 500 bottiglie l’anno della loro etichetta di punta, il Taurasi Vigna Macchia dei Goti, ma non solo di quella, è stata fortemente voluta proprio da Moio, con l’intento di poter studiare seriamente l’evoluzione di questo grande vino-vitigno. UN ARCHIVIO COMPLETO DI ANNATE - Aver mantenuto nel tempo le vigne inalterate, gli stessi protocolli vitienologici, il medesimo consulente, ha reso ancor più significativo questo accantonamento, potendosi così organoletticamente isolare tra un’edizione e l’altra il solo “effetto annata”. L’archiviazione dei bianchi ha esclusivamente fini didattici: Fiano, Greco e Falanghina sono qui intesi come vini d’annata, da non proporre invecchiati. Al contrario i vini rossi, in particolare il Taurasi, si tesaurizzano anche per motivazioni commerciali: nella boutique aziendale da subito si è pensato di porre più annate a listino, a prezzi importanti, per provare e testare il mercato oltre che, naturalmente, per organizzare verticali interne e destinate agli operatori, a fini di comunicazione. Essere subito partiti con questo approccio ha legittimato la Cantina a poter costantemente proporre in vendita più annate dello stesso vino. TAURASI MACCHIA DEI GOTI: I MILLESIMI MIGLIORI - Antonio Caggiano ci racconta le più promettenti, in chiave prospettica, del Taurasi Vigna Macchia dei Goti. «Vorrei segnalare il millesimo 1997, un’annata calda e siccitosa, ma adatta ad addolcire i potenti tannini dell’Aglianico. Buona è stata anche la 1999, affidabile e longeva. La 2001, al momento è forse l’edizione più intrigante in assoluto, improntata alla finezza e alla complessità rispetto ai tratti materici del 1997, una versione oggi molto classica, ampia e complessa. Infine, ancora in divenire, suggerirei la 2007, dove il caldo l’ha fatta da padrone, regalando vini concentrati e ricchi di alcol».

In Italia

Strategie per affrontare il presente (1): le considerazioni di alcuni produttori a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Nelle vigne della Tenuta Greppo si cambia tutto perché nulla cambi

Una giornata a tu per tu con il direttore tecnico Federico Radi […]

Leggi tutto

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

L’università del vino secondo il “premio Khail” Luigi Moio

Al professore dell’ateneo di Napoli e viticoltore in Irpinia quest’anno è andato […]

Leggi tutto

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della […]

Leggi tutto

Cantine Lvnae lancia il progetto artistico dedicato a Numero Chiuso

In tutto 20 Jeroboam-sculture firmate dal designer Andrea Del Sere per celebrare […]

Leggi tutto

Il talk show di VinoVip al Forte ha acceso i riflettori sui giovani

Al centro dell’incontro tenutosi a Villa Bertelli lo scorso 9 giugno c’erano […]

Leggi tutto

Storia (e la prima verticale) del Carménère San Leonardo

Mai sino ad oggi erano state messe in fila diverse annate (due […]

Leggi tutto

Il “vino naturale”, corsi e ricorsi storici di un movimento che non sa fare sistema

Le polemiche emerse durante l’ultima edizione del Vinitaly hanno radici antiche, se […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati