Amarone: il Consorzio legittima quello di pianura

Amarone: il Consorzio legittima quello di pianura

Il Consorzio tutela vini Valpolicella, cinque giorni dopo l’assemblea dei soci (cioè ieri), risponde ufficialmente alla questione sollevata dalle Famiglie dell’Amarone, contrarie all’abrogazione dell’articolo 4 del disciplinare di produzione che escludeva la possibilità di vinificare da vigneti su terreni freschi in pianura e in fondovalle. Il 10 maggio scorso l’articolo, con votazione all’unanimità del Cda dell’ente, è stato soppresso in tutti e 4 i disciplinari della denominazione (non solo in quello dell’Amarone Docg, ma anche in quello del Valpolicella, del Ripasso e del Recioto Docg) «perché considerato un vizio di forma presente sin dal primo disciplinare del 1968 e per dare una maggior coerenza fra lo stesso e la fotografia reale dei vigneti da sempre esistenti in Valpolicella», ha commentato il presidente del Consorzio Christian Marchesini. «Senza modifica circa 2/3 delle produzioni avrebbero corso il rischio di non essere più certificate».

PROPOSTE DEL CONSORZIO: BLOCCO DEGLI IMPIANTI E NUOVO TAVOLO DI CONFRONTO – Il refuso sarebbe rimasto infatti immutato e inascoltato negli anni, non condizionando le scelte produttive locali. A proposito della vocazionalità, espressione di terroir particolari, il presidente dell’ente ha rimbalzato la discussione al tavolo interprofessionale chiesto durante l’assemblea dei soci. Quanto alla crescita esponenziale di aziende pronte a salire sul “treno” dell’Amarone, Marchesini parla di ferreo blocco degli impianti fino al 2016.

LE ALTRE MODIFICHE – L’assemblea dei soci del 10 maggio ha offerto l’opportunità di introdurre altre modifiche nella denominazione. Ad esempio, se fino a ieri per ogni litro di Amarone prodotto se ne potevano fare solo 2 di Ripasso oggi la proporzione potrà arrivare a 1:5 o 1:1, viene inoltre previsto il tappo a vite per il Valpolicella Classico, Superiore e Valpantena (nei formati da 0,127 a 1,5 litri). «Abbiamo introdotto inoltre la possibilità di riclassificare fino al 15% di Amarone in Ripasso per fortificarlo», ci ha spiegato Marchesini. «Il Consorzio potrà inoltre decidere di procrastinare l’immissione al consumo di una parte o della totalità di Amarone di un’annata per un periodo da definire». Importante per limitare le truffe sul Ripasso l’obbligo di mantenere la stessa proprietà per vinacce e vino Valpolicella indispensabili per realizzare questo metodo. A livello qualitativo buona la scelta di imporre per la produzione di Amarone e Recioto della Valpolicella Docg vigneti attivi dal 4°anno d’età.

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© Riproduzione riservata - 16/05/2013

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