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Amarone e Valpolicella Ripasso: le strategie anticrisi del Consorzio

25 Agosto 2010 Elena Erlicher
Rese di uva ridotte del 50% per l’Amarone della Valpolicella, fresco di Docg, limiti ai nuovi impianti sino al 2013 e fascette di stato per il Valpolicella Ripasso Doc. Sono queste le strategie anticrisi messe a punto dal Consorzio di tutela dei vini Valpolicella per affrontare l’attuale difficile situazione di mercato. Portare da 12 a 6 tonnellate (60 quintali) per ettaro il tetto massimo delle uve da destinare all’appassimento per l’Amarone e bloccare per le prossime tre vendemmie la possibilità di aumentare gli ettari vitati a Valpolicella è una scelta che permetterà di gestire maggiormente l’offerta di questi vini evitando il pericolo di una sovrapproduzione che potrebbe ingolfare il mercato e generare effetti inflattivi. Quest’anno, infatti, è prevista la commercializzazione di oltre 10 milioni di bottiglie di Amarone e più di 13 milioni di Ripasso. «L’Amarone della Valpolicella è un vino apprezzato e ricercato, ma costoso per chi lo acquista e per chi lo produce», ha spiegato Luca Sartori, presidente del Consorzio. «La commercializzazione segue di almeno tre anni la produzione e questo la dice lunga. Bisogna perciò contenere i quantitativi perché il mercato sia in grado di assorbirli».

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