Amansio Gualdo del Re, il bouquet di Barbara Tamburini
Gualdo del Re è una piccola, ma interessante, azienda di Suvereto (Livorno) che si è presentata a Milano in compagnia della sua enologa Barbara Tamburini, la quale è una forza della natura perché sa sia quello che vuole sia come ottenerlo. Il suo cruccio, però, era l’Amansio, un Aleatico che sulla costa toscana (Val di Cornia) poteva dare piacevolezza e frutto, finezza nella sua dolcezza… Invece, piantate le viti nel 2001, per quattro anni non ne uscì nulla di buono. Tant’è che nel 2005 con Nico Rossi, proprietario dell’azienda, pensò di mollare il colpo. Finché con stupore nel 2006 l’Amansio… fiorì, un vino equilibrato, finissimo, dolce ma sostenuto da piacevole freschezza con un’esplosione di profumi, specialmente floreali, che lo distinguono nettamente dagli Aleatici dell’Elba, ad esempio, nei quali dominano le note di confettura.
Un’altra partita vinta per Barbara Tamburini e noi abbiamo applaudito il bouquet dell’Amansio 2009 alla Cantina di Manuela (via Procaccini 41, Milano) in abbinamento al soufflé di cioccolato con cuore morbido in salsa di zabaione, realizzato da Gianmaria Margelli, chef nel nuovo ristorante aziendale di Suvereto. Se è curiosa la storia dell’Amansio, non dimenticheremo gli altri vini degustati, a cominciare dallo Strale 2007 , un Pinot bianco lievemente passato in legno (50% di barriques nuove) che ha retto con classe l’eccellente terrina di lepre con crostini di pan brioche al tartufo. E poi i rossi: Federico I (Cabernet Sauvignon) e i’Rennero (Merlot), due pezzi da novanta che hanno già raccolto tanti riconoscimenti a livello internazionale.
Tag: Aleatico, Barbara Tamburini, Gualdo del Re, Suvereto© Riproduzione riservata - 08/10/2010