Alla scoperta del Chianti Colli Fiorentini
La sottozona del Chianti Colli Fiorentini, che include 18 comuni tutti nella provincia di Firenze, copre il 2,6% dell’intero territorio chiantigiano, per un totale di 610 ettari. Le caratteristiche microclimatiche e morfologiche regalano vini dalla spiccata acidità, da apprezzare in gioventù.
«Il Chianti Colli Fiorentini è il vino di Firenze». Lo ha affermato con orgoglio Marco Ferretti, presidente del Consorzio di tutela, durante la prima edizione di Expo Chianti Colli Fiorentini, tenutasi il 1° dicembre a Palazzo Vecchio. Un’occasione importante per accendere i riflettori su questo territorio di circa 610 ettari, pari al 2,6% dell’intero vigneto del Chianti (23.000 ettari), con un’altitudine che parte dai 150 e arriva fino ai 400 metri.
Le sottodenominazioni del Chianti Docg
Il termine Chianti prende il nome dai monti del Chianti, la cui vetta, il San Michele, è collocata a 892 metri nel comune di Greve. Nelle diverse sottozone in cui il disciplinare suddivide l’areale chiantigiano, è diffuso l’utilizzo delle sottodenominazioni che identificano produzioni più limitate e decisamente più caratterizzate. Tra queste c’è quella dei Colli Fiorentini, che comprende le migliori espressioni intorno al capoluogo lungo l’Arno e la Val di Pesa.
L’eterogeneità dei Colli Fiorentini
Il continuo saliscendi di rilievi evalli con vigneti alternati a boschi e oliveti rende il panorama estremamente vario e crea una grande diversità di microclimi. È proprio questa la peculiarità sostanziale intorno a Firenze; qui il Sangiovese ha trovato un habitat ideale, sia in campagne dai tratti dolci e morbidi che in quelle aspre e dure come la terra magra, ricca di sassi e di galestro. Insomma, una morfologia piuttosto favorevole con radiazioni solari elevate, una buona tessitura di terreno, un ottimo drenaggio e una discreta quantità di argilla.
18 Comuni e un Consorzio attivo dal 1994
Il territorio del Chianti Colli Fiorentini Docg, riconosciuto e delimitato dal 1932, copre un’ampia fascia collinare in 18 comuni limitrofi al capoluogo toscano abbracciandolo principalmente da sud-ovest a sud-est. La lista include Barberino Val d’Elsa, Tavarnelle Val di Pesa, Montespertoli, Certaldo, San Casciano Val de Pesa, Montelupo Fiorentino, Lastra a Signa, Scandicci, Impruneta, Firenze, Bagno a Ripoli, Fiesole, Pontassieve, Rignano sull’Arno, Pelago, Reggello, Incisa Val d’Arno e Figline. La fondazione del Consorzio risale al 1994 per rimarcare il suo antico e profondo legame alla città. Non a caso, si sceglie come simbolo il Marzocco, ovvero il leone che regge l’asta del giglio fiorentino sulla sommità della torre di Palazzo Vecchio.
Acidità e bevibilità i tratti comuni
Le sottozone del Chianti possono quindi essere considerate quasi delle “soprazone” con regole più restrittive rispetto ai vini commercializzati con la sola dicitura Chianti. Le peculiarità del vino Chianti Colli Fiorentini consistono in una buona struttura ma soprattutto in una spiccata acidità che gli consente di essere beverino, da consumarsi solitamente in gioventù e di avere qualche discreto margine di invecchiamento.
Nei prossimi giorni pubblicheremo i nostri 10 migliori assaggi tra i vini degustati durante l’Expo Chianti Colli Fiorentini.
Foto di apertura: il Chianti dei Colli Fiorentini si estende su 18 comuni limitrofi a Firenze
Tag: Chianti, Chianti Colli Fiorentini, Expo Chianti Colli Fiorentini, Marco Ferretti© Riproduzione riservata - 08/12/2022