A Rosazzo, in Friuli la sede di Wine Health International
Nato informalmente a metà degli anni Novanta proprio in Friuli, dopo la fioritura di studi sugli effetti positivi del vino sulla salute umana seguiti all’intuizione di Serge Renaud (quello del “paradosso francese”), il gruppo di scienziati (una cinquantina provenienti da tutto il mondo) partecipanti al quarto congresso internazionale Winehealth 2010 ha deciso di costituirsi come una vera e propria organizzazione, che si chiamerà Winehealth International.
L’organizzazione avrà la sua sede nell’Abbazia di Rosazzo, nei Colli Orientali del Friuli, dove per tre giorni sono stati analizzati e dibattuti i risultati di ricerche e studi secondo i quali bere dosi moderate di vino non solo non fa male, ma anzi fa bene e può aiutare a ridurre fino al 40% le patologie cardiovascolari, che colpiscono il 30% della popolazione occidentale.
Ai lavori hanno partecipato i maggiori esperti mondiali del settore, da Curtis Ellison, docente di Medicina e salute pubblica alla Boston University School, a Pierre-Louis Teissedere, della facoltà di Scienze dell’Università di Bordeaux, agli italiani Giovanni de Gaetano, direttore dei laboratori di ricerca della Cattolica di Campobasso e Fulvio Ursini, direttore del dipartimento di Chimica biologica dell’Università di Padova.
Tag: Wine Health International, Winehealth© Riproduzione riservata - 18/10/2010