In Italia In Italia Emanuele Pellucci

A Benvenuto Brunello la 2015 non delude (e la 2019 fa sognare)

A Benvenuto Brunello la 2015 non delude (e la 2019 fa sognare)

Festa doppia a Montalcino per la 28esima edizione di Benvenuto Brunello. Da una parte il debutto in grande stile dell’annata 2015 (già a suo tempo fu classificata a 5 stelle) e dall’altra grandi prospettive anche per i vini della vendemmia 2019 cui una giuria di esperti nominata dal Consorzio ha assegnato anche in questo caso l’eccellenza delle 5 stelle.

«È stato un andamento climatico che ha favorito la piena riuscita dell’annata 2019», ha commentato il presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci. «Grazie alla mia lunga esperienza di 44 vendemmie posso dire che quando si arriva a settembre e ci sono il sole e il vento che mantengono le uve sane la raccolta non può essere che eccellente».

L’attesa impaziente del Brunello 2015

Se quella sul Brunello 2019 è una valutazione a priori, perché solo nel gennaio del 2024 uscirà in commercio, Bindocci può esprimere con cognizione di causa il giudizio sul Brunello 2015 appena affacciatosi sul mercato. «La 2015 è una grande annata», prosegue il presidente del Consorzio. «Ha un bell’equilibrio, piacevolezza e struttura. I tannini sono ben inseriti ed è un vino che già oggi sta dando grosse soddisfazioni. Il Consorzio ad oggi ha già consegnato alle aziende 5 milioni di fascette Docg, segno che ci sono richiesta, attenzione e voglia di acquistare. Un risultato che va oltre le nostre più rosee previsioni. D’altra parte aspettavamo con impazienza questo 2015 dopo che il 2014 era stata, diciamolo pure, una piccola annata».

Nessuna Riserva 2014 tra gli assaggi

La dimostrazione è arrivata al momento della consegna dello stampato con la lista delle Cantine espositrici (143) e dei relativi vini in degustazione ai giornalisti giunti a Montalcino da tutto il mondo . Ebbene, della Riserva 2014, che pure ufficialmente figurava come anteprima, neppure l’ombra, ma solo tre vini della Riserva 2013! «I produttori che hanno deciso di imbottigliare una Riserva nel 2014», chiarisce il presidente del Consorzio, «ritenevano che il loro vino, nonostante la piccola annata, meritasse di diventare Riserva. Tuttavia come si vede, la maggior parte ha preferito uscire con il Rosso di Montalcino».

Il numero di bottiglie raddoppia rispetto all’anno scorso

Anche sul piano commerciale il 2020 dovrebbe sorridere alle aziende montalcinesi. La produzione dell’annata 2015 è di oltre 10 milioni di bottiglie, il doppio rispetto a quelle dell’anno precedente. «In effetti è un bell’inizio», commenta Bindocci. «Soprattutto in un mercato mondiale dove tutti stanno rallentando e dove la paura dei dazi Usa aveva messo in agitazione non solo noi produttori, ma anche i nostri importatori d’oltre Oceano. Fortunatamente almeno per ora il pericolo è scampato e vedremo come evolverà il futuro».

Entusiasta la stampa estera

Commenti positivi anche da parte dei giornalisti accreditati (circa 200 di cui 86 stranieri) che a Montalcino hanno concluso il tour de force delle Anteprime Toscane iniziate una settimana prima a Firenze e proseguite poi per San Gimignano e Montepulciano prima di arrivare a Benvenuto Brunello. «Ho assaggiato tutte le selezioni e gran parte dei vini base dell’annata 2015», ci dice Christian Eder della rivista tedesca Vinum, frequentatore assiduo degli eventi vinicoli del Belpaese. «Veramente un’ottima annata che combina quantità e qualità».

Al Brunello 2015 non mancano longevità ed equilibrio

«I vini sono già piacevoli adesso ma che sicuramente avranno anche un grande futuro grazie agli importanti tannini e alla buona acidità. Certo, dipende anche dalle diverse zone del territorio, però in generale hanno un ottimo potenziale d’invecchiamento. Credo che nei Paesi di lingua tedesca avranno un’ottima accoglienza. Questo anche grazie ai commenti lusinghieri dei colleghi che hanno già avuto modo di assaggiare questo Brunello 2015», conclude Eder. Anche per Veronika Crecelius, corrispondente per l’Italia della tedesca Weinwirtschaft, i vini assaggiati della vendemmia 2015 «hanno una qualità media molto alta, sicuramente molto meglio di quanto mi aspettassi». «Sono felice di quest’annata», ci ha detto. «Ho trovato vini equilibrati senza quella grande concentrazione alcolica che avevo temuto».

Fabrizio Bindocci e Giovanni Malagò

Tante le iniziative collaterali a Benvenuto Brunello 2020

Anche questa edizione di Benvenuto Brunello si è tenuta nei chiostri del Complesso di Sant’Agostino di Montalcino. La manifestazione è durata quattro giorni, due per la stampa e due per operatori e wine lovers con il prezioso supporto dei sommelier Ais Toscana. Oltre al Brunello 2015, presenti anche la Riserva 2013 (tre soli campioni), il Rosso di Montalcino 2018 e infine il Moscadello e il Sant’Antimo per oltre 500 etichette in degustazione. Nel programma anche una lezione dal titolo “Un’annata ad opera d’arte” a cura di Vittorio Sgarbi e l’assegnazione del premio Leccio d’Oro 2020 (il riconoscimento dedicato a ristoranti, enoteche e osterie che si sono distinti per la migliore scelta di etichette e annate di Brunello di Montalcino). Infine, la presentazione dell’indagine Nomisma Wine Monitor sul posizionamento del Brunello di Montalcino nella ristorazione di Londra, New York e San Francisco, il focus sulla vendemmia 2019 e la presentazione della tradizionale formella celebrativa firmata quest’anno da un personaggio dello sport, nientemeno che il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

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© Riproduzione riservata - 24/02/2020

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