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Rosé Cuvage: il futuro del Metodo Classico di territorio

29 Luglio 2016 Anna Rainoldi
A cinque anni dalla nascita, Cuvage dimostra la vocazione internazionale del suo Metodo Classico autoctono. Il nome - cuvée più perlage - e l'intera produzione rimarcano la volontà della Maison piemontese di narrare le Langhe con il linguaggio inconsueto delle bollicine. E il Nebbiolo Rosé Cuvage porta a pieno compimento il progetto, meritando anche quest'anno l'ambito riconoscimento di Tom Stevenson agli Champagne & Sparkling Wine World Championships 2016.

L'ultimo riconoscimento internazionale

Dopo aver guadagnato il Chairman Trophy come miglior Brut autoctono nel 2015, il Rosé Cuvage riconferma la silver medal agli Champagne & Sparkling Wine World Championships 2016 (i premi speciali saranno annunciati solo il 1 settembre). Un risultato indubbiamente importante per una realtà così giovane, «ma non possiamo dormire sugli allori. Non dobbiamo dimenticare che il progetto Cuvage ha solo 5 anni di vita», precisa il titolare Stefano Ricagno.

Rosé Cuvage, Metodo Classico da uve Nebbiolo

Da quest'anno il Rosé Cuvage è sul mercato come Nebbiolo d'Alba Doc, «ma è sempre stato Nebbiolo in purezza proveniente dalle zone vocate del Barolo e del Roero. È nato 5 anni fa dal desiderio di creare un Metodo Classico "di territorio", con le uve autoctone che meglio lo rappresentano» ricorda Ricagno. Le uve vengono selezionate dai vigneti nei comuni di Vergne e Barolo (tra 380 e 450 metri slm). L'elaborazione in cantina ad Acqui Terme prevede una lenta rifermentazione in bottiglia a temperatura costante di 13-14 °C, e una sosta sui lieviti di almeno 24 mesi prima della messa in commercio. La produzione è di circa 25.000 bottiglie all'anno (su 50.000 complessive).

Sviluppo tecnologico e commerciale

Il futuro prossimo sarà decisivo per sviluppare le potenzialità della Cantina di Acqui Terme. «Il Metodo Classico continua ad essere il nostro focus, a cui dedicare tutte le attenzioni: stiamo lavorando per migliorare ulteriormente la produzione dal punto di vista viticolo e tecnologico, selezionando i vigneti più vocati e implementando la cantina. E creando una rete vendite in Italia per fidelizzare i consumatori». Senza trascurare l'export: «Abbiamo una visione globale del mercato, una propensione internazionale, anche se non è facile vendere spumante all'estero».

Il legame con l'arte

Sul fronte comunicazione, invece, gioca un ruolo chiave il legame di Cuvage con l'arte. «Domani (sabato 30 luglio, ndr) Cuvage sarà la bollicina sponsor ufficiale di Andrea Bocelli al Teatro del Silenzio di Lajatico», ci anticipa Stefano Ricagno. Ma l'iniziativa più importante è Cuvage des Artistes: progetto benefico presentato a maggio e destinato a replicarsi ogni anno.

Cuvage des Artistes

Cuvage des Artistes è l'edizione speciale di due etichette Cuvage a tiratura limitata (3000 bottiglie in tutto) ispirate ad altrettante opere dell'artista catalano Sergi Barnils. Spiega il titolare della Cantina: «Le bottiglie limited edition saranno presenti tutta estate alla Galleria Mazzoleni del Forte Village, e saranno protagoniste in autunno di altri mini-eventi, con aste di piccoli lotti». Il ricavato va a finanziare Telethon per la ricerca medica a favore dell'osteogenesi imperfetta (o malattia delle ossa di vetro).
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