La Cantina della Valpolicella lancia sul mercato per la prima volta un vino bianco. È un blend unico che combina il frutto maturo della Garganega della zona di Soave, raccolta tardivamente, le note speziate del Riesling renano e l’equilibrio donato dallo Chardonnay
«Saremo sempre fedeli all’Amarone, ma ora guardiamo al futuro con GA.RY». Esordisce così Sabrina Tedeschi, quinta generazione alla guida dell’omonima Cantina di Pedemonte in Valpolicella con i fratelli Riccardo e Antonietta, alla presentazione milanese del primo vino bianco prodotto dalla sua famiglia. Con GA.RY i Tedeschi rompono gli schemi, uscendo dalla loro comfort zone che li voleva «più conosciuti per i vini rossi», e continuano la strada della sperimentazione. Connubio inusuale tra GArganega, Riesling e ChardonnaY, GA.RY deve il suo nome dall’unione delle lettere delle varietà da cui prende vita. E completa la gamma andando ad affiancare gli altri rossi aziendali: cinque Amarone, cinque Valpolicella, un Ripasso e un Recioto.
Blend inusuale di Garganega, Riesling e Chardonnay
«Ci mancava un bianco, e volevamo avere una proposta meno stagionale con un vino molto aromatico ma inusuale e con l’idea di fare una cosa nuova», spiega l’enologo Riccardo Tedeschi, parlando dei motivi che sono alla base della nascita del nuovo vino. GA.RY è un taglio unico di 84% di Garganega raccolta tardivamente nella zona di Soave, 6% di Riesling renano proveniente dalla Val d’Adige, e 10% di Chardonnay, «dove il frutto maturo della Garganega, che ha minor acidità, si combina con lo speziato del Riesling, caratterizzato da spiccata acidità e freschezza, e lo Chardonnay, più verticale e tannico, dona equilibrio al tutto».
Il futuro del Riesling è a Maternigo
Le uve Riesling acquistate in Val d’Adige per le prime due annate saranno poi sostituite con quelle già impiantate nella tenuta Maternigo, tra i comuni di Tregnago e di Mezzane di Sotto, dove la famiglia Tedeschi conduce da qualche anno un programma sperimentale di mappatura dei suoli e ricerca di biodiversità, e ritenuta una zona adatta anche alla produzione di bianchi in stile Borgogna. Pur essendo sul nostro mercato ancora poco accettato, si è scelto il tappo stelvin, che protegge dall’ossidazione, per le 8.700 bottiglie della prima annata, la 2023, in vendita a un prezzo medio di 28 euro. Ma il potenziale produttivo si aggira sulle 20.000 bottiglie.
Come nasce il GA.RY in cantina
Le uve sono raccolte separatamente: a inizio settembre Riesling e Chardonnay, a inizio ottobre la Garganega. Dopo una breve macerazione, il vino fermenta in acciaio, «senza effettuare malolattica, perché puntiamo di più sulla freschezza», dice Riccardo Tedeschi. «Il blend avviene poco prima dell’imbottigliamento e cambia ogni anno, perché effettuare un taglio con una varietà difficile come il Riesling non è cosa semplice. Ma la Garganega rimarrà sempre prevalente». Nel calice esprime un carattere ben definito; è un vino snello ma di bella struttura, di buon corpo ma di vivace acidità, che sa di muschio bianco, tè verde, biancospino e frutta gialla matura.