L’iniziativa, ideata da Paolo Porfidio, si propone come un movimento libero e indipendente per valorizzare questa figura professionale e renderla sempre più protagonista del racconto enogastronomico contemporaneo
Dare voce e una maggiore autorevolezza alla figura del sommelier attraverso una visione più inclusiva e al passo con i tempi del mondo del vino. Con questo obiettivo nasce Somm is the future, il nuovo progetto culturale e professionale ideato dal sommelier, enologo e comunicatore Paolo Porfidio (oggi in forze alla Terrazza Gallia di Milano). Un “movimento libero” che rimette il sommelier al centro della scena, quale protagonista del racconto enogastronomico contemporaneo.

Più di 300 adesioni ad oggi
Somm is the future si propone come un’iniziativa aperta, trasversale, indipendente, figlia della passione per i fine wines e della volontà di diffondere sempre di più e sempre meglio la cultura enologica nel nostro Paese e a livello internazionale.
«In meno di un mese dal lancio, più di 300 sommelier italiani ed esteri hanno già scelto di farne parte», spiega il fondatore Porfidio. «Al Vinitaly tutti hanno ricevuto un bracciale iconico come simbolo tangibile di appartenenza. Un piccolo segno al polso, ma un grande gesto: una dichiarazione di valori, di impegno e di identità».
Approccio inclusivo e trasversale
Il progetto resta volutamente fuori dalle logiche associative della sommellerie. «Riconosco il valore delle associazioni che da anni formano e sostengono i sommelier. Somm is the future non nasce in contrapposizione a esse, ma come spazio parallelo e libero, dove il ruolo del sommelier professionale può essere ridefinito a prescindere dal contesto in cui opera», precisa Porfidio. È un movimento per creare ponti, non per alzare barriere tra chi produce e degusta, tra chi ha fatto del vino la propria carriera e chi si sta affacciando ora a questo ambiente con curiosità».
Il visual e il manifesto in arrivo
In queste settimane è in corso la redazione di un manifesto collettivo che «definirà in modo chiaro e condiviso cosa vuol dire essere sommelier oggi e domani. Non un codice, ma una visione. Non un regolamento, ma una direzione».
Nel mentre sono già attive tavole rotonde, incontri e summit – sia in presenza che digitali –per coinvolgere e riunire professionisti che operano in territori diversi, con esperienze e culture differenti alle spalle. «Il nostro visual è un calice che racchiude il mondo. Il simbolo della professione diventa così contenitore di visioni, territori, umanità. Un invito a superare ogni confine, a unire esperienze, a considerare il vino come linguaggio comune e mai divisivo».
Riflettori puntati sui giovani
Una delle maggiori sfide che il movimento si propone è quella di riavvicinare le nuove generazioni di consumatori al vino in generale e alla professione del sommelier in particolare. «Nienteslogan o scorciatoie, preferiamo farlo adottando un linguaggio più vero, semplice e diretto. Questo non significa utilizzare un vocabolario banale, bensì autentico: non semplificato, ma finalmente vicino alla vita reale». Per maggiori info si può visitare la pagina Instagram Somm is the future.