Dal Cartizze al Soave, passando per Pitigliano e il Chianti, con tappe in Alto Adige, nella zona di Brda, nel Monferrato astigiano, in Salento e nel Mandrolisai. Nove etichette per raccontare la grandezza degli old vine wines. Una “nuova” categoria che merita di essere sempre più comunicata attraverso progetti e iniziative ad hoc
Old vines, good wines. Una massima che sta particolarmente a cuore a Sarah Abbott, Master of Wine, membro del Wine Judging Committee dell’International Wine & Spirit Competition (IWSC) e co-fondatore del progetto The Old Wine Conference, che ha il merito di tenere accesi i riflettori internazionali sulle cosiddette vecchie vigne, preziosi patriarchi da censire, proteggere e valorizzare con cura e sistematicità. Durante l’ultima edizione di Vinitaly, l’occasione per approfondire il tema è stato l’appuntamento “Tasting ex…press: discovering Italy’s Old Vines: a masterclass with Sarah Abbott MW”, che ha permesso di degustare nove vini provenienti da tutta Italia. Il filo conduttore? La “anzianità” delle viti, spesso collegata a cultivar storiche, autoctone o comunque profondamente radicate nel territorio.
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