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Weekend in Alto Adige, piccolo territorio di grandi vini

Weekend in Alto Adige, piccolo territorio di grandi vini

Protetto dalle Alpi a Nord e aperto al clima mediterraneo che arriva da Sud, l’Alto Adige vitivinicolo con 2.300 ettari rappresenta appena l’1% della superficie vitata nazionale: un’area circoscritta che, però, cambia da valle a valle. La coltivazione della vite parte dai 200 e arriva fino ai 1200 metri di altitudine: 1000 metri di dislivello per una combinazione di esposizioni, microclimi e terreni e, dunque, di vini, da far invidia alle più grandi e importanti zone vinicole del mondo. Il fil rouge che definisce la vocazione enologica di questa regione passa nel connubio di tradizione e innovazione.

Pinot nero e Gewürztraminer sulla Strada del Vino

gewurztraminer

Gewurztraminer

Tra le maestose vette altoatesine, i fianchi delle montagne arricchiti da storiche abbazie e castelli fiabeschi, si trovano i vigneti più a nord d’Italia, mentre nella parte più a Sud, tra la Bassa Atesina e l’Oltradige si snoda la Strada del vino che, fondata nel 1964, è uno dei percorsi più antichi dedicati all’enoturismo. Dei 20 vitigni presenti nel Südtirol ne abbiamo scelti due che rappresentano il carattere poliedrico di questa regione: Pinot Nero e Gewürztraminer. Un rosso internazionale, ma dal carattere difficile e che concede grandi frutti; e un bianco che ha fatto di Termeno la sua culla.

La riscoperta dei bianchi altoatesini

Considerato per lungo tempo uno dei tre vitigni autoctoni dell’Alto Adige, insieme a Schiava e Lagrein, il Gewürztraminer, o Traminer aromatico è recentemente stato annoverato tra le varietà europee. È un vitigno da cui si ottengono vini profondi e intensi, che profumano di petali di rosa, litchi, frutta esotica e spezie e che è capace di affrontare il tempo. Il Gewürztraminer fa parte della rinnovata e vincente carta dei bianchi altoatesini sempre in crescita, grazie alle caratteristiche di finezza, struttura e longevità che questo terroir, unito alle più innovative tecniche di vinificazione, riesce a donare.

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Cantina Merano

La rinnovata Cantina di Merano-Burggräfler

Nel 2010 due consorzi dalla lunga tradizione, la cantina Burggräfler e quella di Merano, si sono uniti per dare vita a una nuova e unica realtà a Marlengo. L’unione ha coinvolto 400 soci che coltivano 260 ettari nei comuni limitrofi fino alla Val Venosta. La cantina e la moderna enoteca in vetro meritano una visita anche per lo spettacolare panorama su Merano e le sue montagne: è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Nasce qui il Pinot nero Riserva Zeno: frutto di una selezione delle uve provenienti da tre diversi vigneti dislocati in zone vocate.

Tramin, il regno del Traminer aromatico

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Cantina Tramin

Fondata nel 1898 su iniziativa del parroco di Termeno, Cantina Tramin si trova nella Bassa Atesina, zona vitivinicola più estesa dell’Alto Adige, oltre che la più calda e regno del Traminer aromatico. Il Maso Nussbaumer nella frazione di Söll (Sella) dà il nome del vino di punta. A Termeno, invece, è stata costruita la nuova sede della cantina che ricalca la trama dei rami delle viti. Per il Gewürztraminer il successo cresce ancora grazie alle ricerche e ai nuovi metodi di vinificazione. Da segnalare è anche Terminum, Vendemmia Tardiva corposa e seducente.

girlanUn maso nell’Oltradige è Cantina Girlan

La cooperativa Girlan nasce nel 1923 e oggi conta 200 famiglie di viticoltori impegnati nel conferimento delle uve. La maggior parte dei vigneti si trova a Cornaiano, mentre per il Pinot nero l’enologo si affida a 10 ettari nell’area di Mazzon, maggiormente vocata alla coltivazione del vitigno qui più conosciuto come Blauburgunder. I terreni argillosi e calcarei esposti al sole nelle ore pomeridiane, donano al Pinot nero ottenuto dal vigneto Trattmann eleganza ed equilibrio. Per visite guidate alla cantina è richiesta prenotazione.

La visione di Elena Walch

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Elena Walch e le sue figlie

Le figlie di Elena Walch, Julia e Caroline, stanno oggi portando avanti gli ambiziosi progetti della madre e conducono una cantina che è rimasta, così, al femminile. La grande tenuta è diventata una delle tappe obbligate di qualsiasi itinerario enologico in Alto Adige. La visione di Elena Walch è sempre stata la produzione di vini regionali, ma di respiro internazionale e vini internazionali con un’impronta regionale. L’azienda dispone di un moderno Gartenbistrot all’interno della tenuta che propone piccoli e raffinati piatti per accompagnare i vini dell’azienda come l’elegante Gewürztraminer Vigna Kastelaz.

Franz Haas e il successo del Pinot nero

Se si nomina il Pinot nero altoatesino, si deve parlare anche di Franz Haas, uno dei primi esempi di successo per il Blauburgunder. Progetto su progetto, Franz Haas allarga i risultati legati alla sua azienda che non si ferma mai e continua a sperimentare. I vigneti sono tutti collocati nelle zone predilette per il Pinot nero nei comuni di Montagna, Egna e Aldino con altitudini che variano dai 250 ai 1.150 metri, diversi suoli e climi. Il Pinot nero Schweizer, su tutti, è l’esempio di come la scelta di puntare su questo vitigno sia stata giusta; viene prodotto solo nelle annate migliori. Il vino prende il nome dall’artista che realizzò le originali etichette dei vini di Franz Haas.

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Hofstatter

Tenuta Hofstätter

Con un totale di 50 ettari distribuiti sui versanti sinistro e destro della Bassa Atesina, Hofstätter è una delle più grandi tenute vinicole a conduzione familiare dell’Alto Adige. La cantina si trova nel centro di Termeno, vicino alla chiesa e nella piazza del comune. Pinot nero e Gewürztraminer qui raggiungono vette di finezza ed eleganza. Un esempio è il Barthenau Vigna S. Urbano: una delle prime viti di Pinot nero è stata piantata 150 anni fa proprio qui. Il vigneto dietro l’edificio, invece, è diventato un giardino-museo del Gewürztraminer. Inoltre a Hofstätter Garten, weinbar e ristorante nel locale storico, si organizzano seminari enologici.

Törggelen, la quinta stagione dell’ospitalità altoatesina

In queste località il turismo non solo non ha basse stagioni, ma ne ha una quinta: si chiama  Törggelen, dal latino torculum, ovvero torchio: è il periodo dell’autunno in cui si beve il vino nuovo accompagnandolo alle castagne e ai piatti della tradizione contadina. Prende il nome da un’antica usanza degli altoatesini di accogliere gli ospiti nel proprio maso per provare insieme il vino nuovo. Qui tutte le informazioni.

Dove mangiare durante il tuo weekend in Alto Adige

Ristorante Laurin, a Bolzano: a 100 metri dalla stazione, per pasti anche veloci, ma con un tocco di creatività, lo chef Manuel Astuto vi accoglie sotto gli alberi del giardino del parkhotel Laurin d’estate e all’interno di eleganti sale nelle stagioni fredde.

Ristorante Miil, a Cermes (BZ): eleganza e discrezione, luci soffuse, dettagli di design in un ambiente rustico tra le vecchie mura di un mulino, una perfetta combinazione che si riflette nei piatti e nei sapori di questo luogo speciale.

Pillhof, ad Appiano (BZ): enoteca, ristornate e winebar in una tenuta del XV secolo oggi gestita da Kathrin Oberhofer e dove poter trovare un giusto luogo di relax tra antiche mura che ospitano una grande quantità di bottiglie di vino.

Ristorante Taberna Romani, in un’antica residenza di Termeno (BZ): la cucina a base di prodotti regionali e stagionali è accompagnata da un’ottima carta dei vini incentrata sui produttori di Termeno.

Dove dormire

In Alto Adige sono nati i Vinum Hotels, qui abbiamo dato alcune informazioni sui 29 alberghi che hanno aderito alla rete di strutture ricettive appositamente studiate per gli appassionati di vino e  suddivisi per ogni zona produttiva.

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© Riproduzione riservata - 02/10/2016

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