In Italia In Italia Elena Erlicher

Prosecco Superiore: annata record 2019 e prospettive post Covid-19

Prosecco Superiore: annata record 2019 e prospettive post Covid-19

Presentati i numeri dell’annata 2019, “la migliore di sempre”: 92 milioni di bottiglie vendute per 524 milioni di euro. Il Prosecco Superiore Docg guarda al futuro con i fondamentali solidi

Sono stati presentati ieri, via webinar, i numeri dell’annata 2019 del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, elaborati nel Rapporto economico annuale. La 2019 è stata definita “l’annata migliore di sempre”; 92 milioni di bottiglie vendute – il maggior numero dalla nascita della denominazione nel 1969 – (+1,6% sul 2018) e 524 milioni di euro (+1,2% sul 2018). E nel primo trimestre 2020 i dati IRI Infoscan della Gdo sul Prosecco Docg – illustrati da Simonetta Melis – sono ancora positivi, con un +16,8 % in valore e un +18,6% in volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Oggi stiamo vivendo momenti critici per la nostra denominazione a causa dei mutati scenari economici che si prospettano post lockdown da Covid-19», dichiara Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, «ma possiamo guardare al futuro con la consapevolezza di quanto abbiamo costruito. Abbiamo i fondamentali definiti e ben solidi, avendo improntato la nostra strategia sul valore».

La tabella mostra la dinamica a valore e volume dell’offerta tra il 2012 e il 2019

2019: anno di cui raccogliere i frutti

«Il 2019 è stato un anno importante per la valorizzazione del territorio», continua Nardi, «con il riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità Unesco delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e l’eliminazione dell’uso dei glifosati in vigna». Un anno di cui la denominazione si apprestava a raccogliere i frutti con una macchina dal motore ben rodato, «ma che ora, in alcuni casi, ha subito una battuta d’arresto o, in altri, comunque un cambiamento di marcia», avverte Vasco Boatto, professore di Economia e politica agraria dell’Università di Padova e responsabile del Centro studi di distretto, che ha collaborato alla stesura del Rapporto economico. L’impatto del post coronavirus, infatti, non sarà omogeneo per il panorama delle imprese della Docg (in tutto 2.180, dato 2018) e colpirà soprattutto quelle medio-piccole, numericamente prevalenti.

Prospettive per il 2020

«La strada è in salita», conferma Nardi, «ma fino al 29 febbraio il segno è stato positivo. La stagione vendemmiale 2020 sta affrontando un periodo di siccità con una fertilità gemmaria decisamente inferiore a quella del 2019. La strada che percorreremo sarà quella di una riduzione delle rese, ma non si sa ancora di quanto. Una scelta che si rende obbligata per non dar spazio a speculazioni commerciali. Inoltre abbiamo inviato come Consorzio una lettera alla Regione per chiedere incentivi per i produttori dei territori più difficili (e in pendenza) che possono lavorare solo manualmente, a costi superiori».

Innocente Nardi, presidente del Consorzio

Per superare la crisi

«I risultati 2019 e il quadro positivo della denominazione, la duttilità commerciale delle aziende e i valori elevati, come un prodotto e un territorio di pregio», dice Eugenio Pomarici, professore di Economia e Politica agraria dell’Università di Padova e responsabile scientifico del Rapporto economico elaborato per il Consorzio, «sono le basi che permetteranno di superare la crisi del Covid-19. In questi periodi la domanda diventa più esigente e la denominazione ha le caratteristiche per supportarla, puntando sul pregio del prodotto, sulla sostenibilità (economica e sociale) e sul Rive come prodotto del futuro».

L’evoluzione delle vendite in bottiglia tra Italia ed estero nel periodo 2003-2019

Il Rapporto economico

Il Rapporto economico fotografa lo stato del Prosecco Docg al 2019. La denominazione coinvolge quasi 7.000 persone occupate ed è un sistema efficiente e flessibile. La superficie coltivabile a vigneto (8.431 ettari) è pressoché stabile, per via del raggiungimento della massima estensione produttiva. Il valore del prodotto è aumentato del +1,2%. Il totale delle bottiglie vendute di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg corrisponde a poco meno di 50 milioni di bottiglie, per un valore di circa 296 milioni di euro, destinate al mercato nazionale (56,3%) e quasi 39 milioni di bottiglie, per un valore di circa 202 milioni, per la piazza internazionale (43,7%). Il mercato estero cresce per la volontà dei produttori di raggiungere i mercati dove la domanda è in aumento e diminuisce lievemente quello interno, come risultato della scelta commerciale di rivolgersi maggiormente al canale Horeca, più qualificante.

Il Prosecco Superiore e il consumatore

Da una ricerca SWG emerge un miglioramento dell’immagine del Prosecco Superiore per il consumatore italiano (dati 2019 su 2017), che gli riconosce sempre più le caratteristiche di: elegante (=), tipico (+4%), autentico (+4%), buono (+2%) e trendy (+2%). «Sono sempre di più gli italiani», spiega Enzo Risso, direttore scientifico SWG, «che affermano che, grazie al riconoscimento Unesco, conoscono il territorio delle colline di Conegliano Valdobbiadene (+22%), pensano che questo dimostri la qualità superiore del Prosecco Superiore Docg e hanno accresciuto il loro interesse verso questo vino. I consumatori si dimostrano sempre più interessati ad avere rapporti diretti con le Cantine, conoscere la storia del prodotto e fare un viaggio nell’area». Nel 2019 si sono raggiunti i 460 mila visitatori nella denominazione, segnando un incremento del +13% rispetto al 2018 e del +45% rispetto al 2010. Tra le prospettive future della denominazione ci sono, oltre alla forza del brand e il valore dell’Unesco, anche misure post Covid-19 che porteranno numerosi visitatori.

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© Riproduzione riservata - 24/04/2020

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