In Italia

In Italia

Nals Margreid: l’efficienza della cooperativa

15 Marzo 2010 Roger Sesto
La cooperativa di Nalles, con i suoi 140 soci viticoltori per 150 ettari vitati, è tra le più moderne e funzionali della provincia autonoma; una realtà che dedica soprattutto al vigneto ogni forma di attenzione: impianti che salgono sino a 600-700 metri di altitudine, su terreni argilloso-calcarei, allevati sia a Guyot sia a pergola, con densità altissime per una viticoltura quasi di montagna, fino a 6.000 ceppi per ettaro. Linea di eccellenza della casa è la Baron Salvadori, una “griffe” di cui fa parte il vino sul quale si investe di più dal punto di vista della tenuta nel tempo, l’Alto Adige Chardonnay Baron Salvadori. Qual è il segreto della sua longevità? «Sono le vecchie viti», ci racconta l’enologo Harald Schraffl, «ubicate a Magrè su terreni calcarei, in un’area ad alta vocazionalità per lo Chardonnay. Le rese sono bassissime, non usiamo diserbanti e lavoriamo le piante in modo naturale. Solo le uve migliori sono destinate a questa etichetta. Il mosto fermenta in legno per una ventina di giorni, e qui affina per un anno, con continui bâtonnage delle fecce fini; infine, un anno di vetro e poi il mercato». Cosa vi spinge a conservare le vecchie annate? «Si tratta di un vino che una volta maturo vede protagonisti i suoi profumi terziari, con una straripante mineralità. Troviamo molto interessante il conservarne una partita di ciascuna annata, per poi poterlo riassaggiare nel tempo e capirne il potenziale evolutivo e apprezzarne l’evoluzione in bottiglia». Quali le annate che vi stanno gratificando di più? «La recente 2007, ancora giovane con quei suoi profumi di banana e mango, è in fase di più compiuta armonizzazione, ma reputiamo abbia un eccellente avvenire di fronte a sé. Anche la 2006 è potenzialmente assai interessante. La più sottile 2002 mostra oggi grande eleganza, con note minerali e un tocco di amaretto e vaniglia. Davvero stupendo il nettare figlio della vendemmia 2000, per noi annata del cuore. Frutto di un’estate calda e di un’uva molto concentrata, si presenta ora opulento, complesso, ricco, buono da bere, ma anche versato a rimanere lunghi anni in bottiglia, per essere poi degustato magari come vino da meditazione».

In Italia

Strategie per affrontare il presente: (2): la parola agli operatori intervenuti a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia, abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Con GA.RY Tedeschi esce dalla sua comfort zone

La Cantina della Valpolicella lancia sul mercato per la prima volta un […]

Leggi tutto

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

Un’alleanza “ribelle” nella galassia del Prosecco

Sono contestatori gentili, che hanno istituito un Comitato e organizzato un convegno […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente (1): le considerazioni di alcuni produttori a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Nelle vigne della Tenuta Greppo si cambia tutto perché nulla cambi

Una giornata a tu per tu con il direttore tecnico Federico Radi […]

Leggi tutto

L’università del vino secondo il “premio Khail” Luigi Moio

Al professore dell’ateneo di Napoli e viticoltore in Irpinia quest’anno è andato […]

Leggi tutto

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della […]

Leggi tutto

Cantine Lvnae lancia il progetto artistico dedicato a Numero Chiuso

In tutto 20 Jeroboam-sculture firmate dal designer Andrea Del Sere per celebrare […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati