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Roma e Milano le piazze migliori. Il futuro è delle bollicine

Roma e Milano le piazze migliori. Il futuro è delle bollicine

Quali sono le città d’Italia in cui il vino si vende meglio e a quale prezzo? E quali sono le tipologie che “tirano” di più nel nostro Paese oggi e domani? Civiltà del bere ha condotto un’indagine con un panel di riferimento di 121 Cantine sparse su tutto il territorio nazionale, di ogni dimensione, dalle piccole alle grandi, nelle quali la forza vendite Italia è rappresentata talvolta dal titolare tuttofare e in altri casi da una struttura ampia e organizzata. Insomma, uno spaccato di quella che è la nostra realtà (in proposito leggi anche Mercato Italia. Voto: 5).

LA CLASSIFICA DELLE CITTÀ – Per quanto riguarda le località dove si sono ottenuti i migliori risultati nel canale Horeca, nulla di nuovo sotto il sole. Le città più ricettive e goderecce sono sempre le stesse. La capitale è in testa con il 23,7% delle Cantine che l’hanno incoronata miglior piazza per vendere vino. A brevissima distanza, con il 21,5% aziende ad averla scelta, segue Milano. Da questo momento in poi la situazione si polverizza. Firenze è stata indicata dal 5% degli intervistati, Venezia e Bologna dal 4%. Napoli dal 3%, Verona dal 2%, Bari, Modena, Parma e Palermo dal 2,3%, Brescia e Catania dall’1,8%. Bolzano, Perugia, Cuneo, Genova, L’Aquila, Lecce, Messina, Pescara, Pisa, Siena, Treviso e Vicenza sono le migliori per l’1%, mentre Ancona, Arezzo, Asti, Bergamo, Brindisi, Catanzaro, Cesena, Chieti, Cosenza, Ferrara, l’isola di Capraia, Lecco, Mantova, Matera, Montepulciano, Pavia, Piacenza, Pistoia, Potenza, Savona, Siracusa, Torino, Trieste e Varese lo sono per lo 0,5%.

LE TIPOLOGIE PREFERITE DAGLI ITALIANI – Non ci siamo accontentati e abbiamo voluto indagare quali tipologie di vini avessero ottenuto risultati davvero interessanti in queste città. In testa i rossi con il 40% delle preferenze, seguiti dai bianchi al 30% e dagli spumanti al 16%; a questi si aggiunge un 5% del panel che ha detto di aver raggiunto buoni traguardi con gli spumanti rosati. Risultati molto meno significativi per i rossi frizzanti e i vini dolci rispettivamente al 2% e al 3%.

I PREZZI A BOTTIGLIA – Ma quanto costano le bottiglie nel 2012? Tradotto, quanto sono stati disposti a spendere gli italiani per comprare vino? Ebbene, la più votata è stata la fascia che arriva ai 7 euro franco cantina. Il 43% degli interpellati ha posizionato qui i suoi vini. Un gradino più su, tra i 7,10 e i 10 euro si collocano i giudizi del 31% degli interpellati. Ha scelto la collocazione tra i 10,10 e i 15 euro l’8% del panel, tra i 20, 10 e i 30 euro il 4%, tra i 30,10 e i 50 euro il 3%. A questo punto è opportuno fare però una riflessione: complessivamente l’intervallo che va da 7 a 20 euro è stato scelto dal 50% degli interpellati. E ricordiamo che si tratta di un prezzo franco cantina. Questo significa che i vini appartenenti a una fascia di prezzo media trovano ancora e abbondantemente un buon segmento di mercato.

IL FUTURO –  Abbiamo chiesto alle 121 Cantine interpellate quale secondo loro fosse il trend più promettente per l’avvenire. Non ci sono dubbi. Andranno forti gli spumanti scelti dal 48% degli interpellati. Dopo di che il consumatore si sposterà verso i rossi, individuati come i migliori nel futuro dal 29% ma, badare bene, che siano facili e a bassa gradazione alcolica. I numeri precipitano se si considerano le altre tipologie: siamo al 6% con i rosati, al 5% con i bianchi macerati, al 4% con i bianchi semplici, al 3% con i rossi tradizionali da autoctoni, all’1% con i frizzanti. Nessuno ahinoi pensa che i dolci possano essere interessanti per il futuro.

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© Riproduzione riservata - 24/05/2013

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