Dalle Nostre Rubriche

In Italia

In Italia

La storia del Barbera sia d’esempio agli altri

10 Luglio 2019 Mario Fregoni
La storia del Barbera  sia d’esempio agli altri

In 50 anni la superficie vitata del Barbera si è ridotta a un quarto del totale. Si investe in qualità con Doc e Docg e, per rilanciare il vino, la proposta è un’Igt pluriregionale tra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna.

A Costigliole d’Asti all’inizio di marzo si è celebrato il decennale della Docg del Barbera d’Asti, organizzato dal Consorzio presieduto da Filippo Mobrici. Il Barbera è un simbolo storico del Piemonte. Molte le personalità presenti, fra le quali l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte, Giorgio Ferrero, e oltre 150 uditori. Mobrici ha fatto il punto statistico: 4.221 ettari di vigneto per 21 milioni di bottiglie, il 50% delle quali esportate. Frutto della forte elevazione della qualità, ottenuta abbassando la produzione a ceppo e l’alta acidità malica varietale con la malolattica e il successivo lungo invecchiamento in legno ed in bottiglia.

Dal 1970 al 2017 la superficie vitata della varietà ha subito un importante calo, passando da 81.215 a 18.431 ettari (fonte Istat)

Biodiversità a rischio

Fra i relatori del convegno, io stesso ho illustrato l’evoluzione della viticoltura mondiale e varietale, con un focus particolare sul Barbera. La superficie vitata mondiale dagli inizi del Novecento ha perso 2,5 milioni di ettari, sotto i nefasti attacchi dell’oidio, della peronospora e della fillossera, giunti dall’America del Nord, nonché per le conseguenze delle due grandi guerre mondiali e la rarefazione della manodopera, in parte compensata dalla meccanizzazione. In Italia la viticoltura da 3,5 milioni di ettari (di cui 2,6 promiscua, letteralmente scomparsa) è scesa a circa 650.000 ettari in coltura principale. Il Piemonte all’inizio del Novecento era la prima regione viticola italiana, mentre ora è in sesta posizione. Molte varietà sono state perdute con la predetta involuzione della viticoltura mondiale: da 20.000 a molto meno di 10.000, causa anche la concentrazione delle scelte internazionali su poche varietà.

Sono solo 10 i vitigni estesi su grandi superfici

Secondo l’Oiv nel 2016 i grandi vitigni maggiormente estesi in superficie sono poco più di una decina. Per limitarci ai rossi segnaliamo il Cabernet Sauvignon in testa con 341.000 ettari, il Merlot secondo con 266.000, seguito dal Tempranillo con 231.000, dal Syrah con 190.000, dal Grenache con 163.000, dal Pinot nero con 112.000, ecc. Fra i rossi internazionali non sono pertanto indicati vitigni autoctoni italiani. Quale sarà la biodiversità in futuro?

L’articolo prosegue su Civiltà del bere 3/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

Tag

In Italia

Strategie per affrontare il presente (1): le considerazioni di alcuni produttori a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Nelle vigne della Tenuta Greppo si cambia tutto perché nulla cambi

Una giornata a tu per tu con il direttore tecnico Federico Radi […]

Leggi tutto

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

L’università del vino secondo il “premio Khail” Luigi Moio

Al professore dell’ateneo di Napoli e viticoltore in Irpinia quest’anno è andato […]

Leggi tutto

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della […]

Leggi tutto

Cantine Lvnae lancia il progetto artistico dedicato a Numero Chiuso

In tutto 20 Jeroboam-sculture firmate dal designer Andrea Del Sere per celebrare […]

Leggi tutto

Il talk show di VinoVip al Forte ha acceso i riflettori sui giovani

Al centro dell’incontro tenutosi a Villa Bertelli lo scorso 9 giugno c’erano […]

Leggi tutto

Storia (e la prima verticale) del Carménère San Leonardo

Mai sino ad oggi erano state messe in fila diverse annate (due […]

Leggi tutto

Il “vino naturale”, corsi e ricorsi storici di un movimento che non sa fare sistema

Le polemiche emerse durante l’ultima edizione del Vinitaly hanno radici antiche, se […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati