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Canevel Spumanti, Prosecco Superiore Docg d’elezione

Canevel Spumanti, Prosecco Superiore Docg d’elezione

La Cantina Canevel, che nel 2016 è entrata a far parte del Gruppo Masi, ha compiuto 40 anni nel 2019. Carlo Caramel, figlio del fondatore Mario, racconta la filosofia produttiva e la collezione di bollicine. Dai Cru di Valdobbiadene alla linea Setàge, senza dimenticare il Cartizze e le etichette che omaggiano le tappe aziendali.

1979-2019. Canevel Spumanti ha festeggiato i suoi primi quarant’anni di attività. Una storia fatta di successi e riconoscimenti, ma prima ancora di tradizioni e antichi saperi conservati gelosamente per produrre Prosecco Superiore Docg d’eccellenza sulle colline di Valdobbiadene e Conegliano, da luglio Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

La svolta di Mario Caramel, nel 1979

«Tutto comincia con un’intuizione di mio padre Mario», spiega Carlo Caramel, figlio del fondatore e azionista di Canevel, che nel 2016 è entrata a far parte del Gruppo Masi, di proprietà della famiglia Boscaini. «Nel 1979 insieme ad altri soci papà decise di avviare un progetto votato fin da subito alla qualità grazie al controllo diretto di tutta la filiera produttiva. All’epoca il mercato era gestito da due blocchi contrapposti: da un lato i grandi “vinificatori”, ovvero le Cantine sociali, che ricevevano le uve e si occupavano della creazione delle cosiddette basi; dall’altro gli “spumantisti”, ossia i marchi che acquistavano le basi, gestivano il processo di fermentazione in autoclave e imbottigliavano il prodotto finale. Papà convinse alcuni viticoltori a uscire dal sistema delle cooperative per conferire direttamente a lui le partite di Glera, pagandole di più a fronte di una maggiore cura in vigna».

Controllo totale della filiera

La strategia si rivelò vincente e i primi clienti di Canevel riconobbero subito il valore delle bollicine. «Questo modo di fare Prosecco è ancora oggi alla base della nostra filosofia produttiva, che parte da una grande selezione in campo e termina con un’attenta lavorazione in cantina». Sul fronte agronomico, i rapporti pluriennali con i vignaioli permettono al team del Gruppo Tecnico Masi (all’interno del quale dal 2016 sono stati integrati gli esperti di Canevel) di controllare attentamente le varie fasi, riducendo al minimo le rese e i trattamenti.

Carlo Caramel, figlio del fondatore, con la linea premium Setàge


Il metodo Setàge di Canevel, fusione di seta e perlage

In cantina il rigore non è da meno; è stata messa a punto una precisa tecnica di spumantizzazione chiamata Setàge, il cui nome è la crasi tra le parole seta e perlage. «Il principale elemento differenziante sta nell’allungamento dei tempi del processo; la fermentazione in autoclave si protrae per circa due mesi utilizzando lieviti selezionati e a una temperatura più bassa, intorno ai 12-14 °C. Il risultato è una bollicina finissima e dalle caratteristiche di eleganza, sofficità e cremosità uniche».

Tre cru d’eccellenza

Canevel può contare su un centinaio di ettari, di cui 26 di proprietà. La linea premium è rappresentata dai tre cru di Valdobbiadene, frutto di una costante ricerca degli appezzamenti migliori per caratteristiche pedoclimatiche. «Il vigneto di Monfalcon produce il prezioso Campofalco, Prosecco Superiore Brut da uve coltivate biologicamente. Dal vigneto del Faè derivano l’omonimo spumante Prosecco Superiore Dosaggio Zero e l’originale Rosa del Faè, millesimato Rosé Brut da uve Marzemino».

Uno scorcio di Tenuta Canevel

Le viti centenarie a piede franco del vigneto Monfalcon

Acquistato dalla famiglia Caramel 10 anni fa, Monfalcon si trova in località Solighetto, a metà strada tra Conegliano e Valdobbiadene. In tutto 2,5 ettari in forte pendenza in cima a una collina dove trovano posto anche piante centenarie a piede franco e cloni molto antichi. La particolare posizione ha portato alla scelta di avviare il processo di certificazione bio, conclusosi tre anni fa. Il Campofalco, Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut si distingue per la sua nota floreale esplosiva, la struttura elegante e naturalmente morbida.

Niente zuccheri aggiunti per il Vigneto del faè

Altrettanto paradigmatico è il Vigneto del Faè, acquisito nel 1995 a Refrontolo e circondato da boschi rigogliosi. Qui si è scelto di esaltare il territorio e l’uva di partenza evitando l’aggiunta di zucchero. Vigneto del Faè, Valdobbiadene Prosecco Superiore Dosaggio Zero è uno spumante croccante, con delicati profumi di mandorla e mela renetta. «Refrontolo è famoso per l’omonimo passito da Marzemino. Abbiamo provato a produrlo, ma poi ci siamo nuovamente orientati sulla bollicina, che è nel nostro Dna da sempre, decidendo di dosarla intorno agli 8 g/l»

L’eccellenza della linea Setàge e del Cartizze

Il pilastro della produzione Canevel è la linea Setàge, composta dai Valdobbiadene Prosecco Superiore in versione Brut ed Extra Dry. «Sono i fiori all’occhiello aziendali; attraverso questi vini veicoliamo la nostra storia fatta di territorio, colline, rispetto per la tradizione ma anche visione aperta al futuro. Purtroppo oggi la differenza tra la produzione Doc e Docg non è chiara e il grande pubblico tende ad associare il Prosecco a delle bollicine semplici e a prezzi bassi. Noi siamo agli antipodi di questa concezione». Lo dimostra anche la creazione del Valdobbiadene Prosecco Superiore Cartizze, senza dubbio la sottozona più preziosa e blasonata del comprensorio. In questo caso la scelta è stata di mantenere un dosaggio Dry, con residuo zuccherino pari a 27 g/l per rendere omaggio al passato: il Cartizze era tradizionalmente un vino dolce, l’ultima collina ad essere vendemmiata.

Una Magnum da collezione

La panoramica della gamma Canevel include altre due etichette simbolo: il Millesimato Extra Dry e la Magnum che ogni anno porta il numero delle vendemmie aziendali (ora in commercio c’è la 39). «Il Millesimato nasce nel 1989 per festeggiare i primi dieci anni del marchio. Da allora selezioniamo le migliori uve per produrre questo spumante sapido, elegante, con note di mela, pesca e frutti tropicali. Nel 2009, invece, per celebrare la trentesima vendemmia abbiamo prodotto 500 Magnum da collezione con il numero 30. Anno dopo anno, questa bollicina in grande formato e edizione limitata viene riproposta per ricordarci il nostro punto di arrivo».

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 6/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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© Riproduzione riservata - 16/01/2020

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