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Addio Gianfranco Soldera. Il nostro ricordo

16 Febbraio 2019 Emanuele Pellucci
Addio Gianfranco Soldera. Il nostro ricordo

Come per gli attori di teatro morti sul palcoscenico, anche Gianfranco Soldera, personaggio illustre e talvolta controverso del mondo del vino di Montalcino, ha finito i suoi giorni terreni nell’amato suo vigneto di Case Basse dove da quarant’anni nascono i suoi splendidi vini rossi.

Una notizia, la morte tragica a bordo della sua Range Rover, che ha turbato la seconda giornata di Benvenuto Brunello, la tradizionale anteprima che da tempo però non lo vedeva, per sua scelta, tra i produttori espositori.

L’incidente mortale in vigna

Erano passate da poco le 10 di questa mattina quando Soldera sembra abbia avuto un malore perdendo così il controllo della vettura che, dopo una serie di sbandamenti, è andata a schiantarsi contro un grosso albero al lato della strada che fiancheggia la vigna. Inutili i soccorsi allertati dal genero. Per lui non c’è stato niente fare. Un vicino di vigna, Lamberto Fattoi, anche lui produttore storico di Brunello, ci ha detto di “aver perso una grande persona, soprattutto un grandissimo amico, un punto di riferimento per tanti aspetti legati alla vitivinicoltura”.

Gianfranco Soldera, un broker assicurativo innamorato di Montalcino

Gianfranco Soldera, nato a Treviso nel 1937, svolgeva la professione di broker assicurativo a Milano quando ai primi anni Settanta aveva conosciuto quest’angolo di Montalcino di ritorno da una vacanza con la moglie Graziella. Un innamoramento a prima vista che lo portò a scegliere un podere nella zona di Santa Restituta, poco lontano dalla frazione di Tavernelle nella parte sud-ovest del territorio montalcinese. Posizione ottima, terreno di natura eocenica e un’altitudine di circa 350 metri, clima asciutto e senza nebbie. Cominciò allora l’avventura dell’azienda agricola Case Basse.

Case Basse, iconico Brunello

L’impianto dei primi vigneti di Sangiovese avviene nel biennio 1972-1973 ma solo nel 1982 esce in commercio il suo primo Brunello (annata 1977). La cura maniacale in vigna e in cantina seguendo una filosofia produttiva basata sulla vitivinicoltura “naturale” ha fatto sì che i suoi vini raggiungessero alte vette qualitative, così come i prezzi delle bottiglie. Non c’è dubbio che il Brunello Case Basse, soprattutto le sue “riserve”, ha rappresentato e rappresenta tuttora un vino “icona” del territorio montalcinese. Tuttavia, a partire dal 2013, con il vino del 2006, Soldera ha abbandonato la Docg Brunello per “vestire” il suo Sangiovese in purezza con l’etichetta di Igt Toscana.

Vittima di un vandalo nel 2012

Fino ai primi anni Duemila ha continuato a fare la spola tra la Toscana e Milano per continuare la professione di broker. Nel tempo varie vicende lo hanno visto protagonista, l’ultima delle quali circa cinque anni fa quando un malintenzionato entrò in cantina e vuotò per terra parte del prezioso vino che invecchiava nelle botti. Attualmente l’azienda si estende su una superficie di 23 ettari, una decina dei quali coltivati a vigneto, rigorosamente Sangiovese. La produzione di bottiglie, proprio nell’ottica del miglioramento qualitativo del vino, è andata progressivamente diminuendo passando dalle 40 mila circa del 1986 alle attuali 15 mila circa.

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