Senza confini Senza confini Anita Franzon

Finto vino pregiato: una truffa internazionale coinvolge Parigi, Torino e Milano

Finto vino pregiato: una truffa internazionale coinvolge Parigi, Torino e Milano

Venivano presentate come prestigiose etichette francesi e vendute a caro prezzo – fino a 15 mila euro – in tutto il mondo: una frode orchestrata da una rete criminale con un giro d’affari milionario. Le indagini sono partite nel 2019 e il 14 ottobre sono stati arrestati i presunti capi.

Per approfondimenti: La revue du vin de France, The drinks business, Decanter, JancisRobinson.com, BBC e The Standard

Le indagini sono state portate avanti per diversi anni e sei persone sono state arrestate a Parigi, Torino e Milano. La rete criminale, guidata da un cittadino russo, avrebbe ingannato acquirenti creando un giro d’affari milionario. Collaborando con alcune tipografie del Nord Italia, il gruppo è stato in grado di ricreare etichette e tappi di famose Cantine francesi.

Bottiglie di scarsa qualità spacciate per vino di pregio

Le operazioni di contraffazione si svolgevano in Italia. Poi le false bottiglie venivano riempite con vino di scarsa qualità ed esportate in aereo per la vendita al prezzo di mercato in tutto il mondo da parte di ignari commercianti di vino. I criminali sono stati in grado di vendere le finte prestigiose bottiglie generando profitti per 2 milioni di euro.
Gli investigatori sono inoltre riusciti a stabilire un collegamento tra la banda appena arrestata e una precedente indagine che si pensava chiusa nel 2015. Oltre a un uomo di 40 anni di nazionalità russa già condannato per fatti simili sotto altra identità, anche un cittadino francese è stato incriminato a Digione per riciclaggio di denaro e frode (La revue du vin de France, The drinks business e Decanter).

Le indagini e i sequestri

Le indagini, iniziate dopo che alcune bottiglie sospette erano giunte in mano alle autorità francesi, erano in corso dal 2019. Dopo una serie di dettagliate ricerche e 14 perquisizioni tra Torino e Milano condotte dal corpo dei Carabinieri italiani (Nas, Nucleo Antisofisticazione e Sanità), della Gendarmerie francese e della Polizia federale svizzera con il supporto di Europol ed Eurojust, il 14 ottobre scorso si è arrivati all’arresto di sei persone. In un comunicato stampa, Europol – che dichiara di aver supportato le indagini dal 2021 facilitando lo scambio di informazioni – ha elencato tutti gli oggetti rinvenuti durante i sequestri: “Una grande quantità di bottiglie di vino francese contraffatte, etichette e prodotti in cera, riempitrici e tappatrici professionali e altri beni di lusso, nonché apparecchiature per un valore totale di 1,4 milioni di euro. Oltre 100.000 euro in contanti e vari documenti” (JancisRobinson.com).

L’aumento delle frodi in ambito enologico

Le frodi esistono da quando è nato il vino, ma nell’ultimo decennio sembrano aumentate anche per via dei prezzi stellari raggiunti da alcune etichette, rendendo più redditizio condurre l’impresa in modo molto più organizzato. Secondo quanto riportato da Bbc: “Il centro di questo tipo di frode è l’Italia, per il suo know-how in materia di vino e per gli artigiani in grado di ricreare etichette e vecchie bottiglie”. Inoltre, oggi, la tecnologia consente di creare bottiglie contraffatte in modo quasi perfetto, tanto che gli stessi produttori di vino non riescono a riconoscere un falso. Secondo gli esperti, attualmente circa un quinto di tutto il vino in circolazione nel mondo è falso. A rivelare l’inganno spesso sarebbero gli errori di ortografia sulle etichette (The Standard).

Foto di apertura: © Ice-tea -Unsplash

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© Riproduzione riservata - 24/10/2024

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