Vinitaly 2016. Le novità da degustare

Vinitaly 2016. Le novità da degustare

Scegliere con quale calice brindare a questa cinquantesima edizione è davvero arduo. Il Salone internazionale del vino e dei distillati organizzato da Veronafiere, alias Vinitaly, come ogni anno raduna il mare magnum della produzione vinicola italiana e non solo. Oltre ai saloni satellite Sol&Agrifood ed Enolitech, il programma di Vinitaly 2016 varca i confini del polo fieristico, coinvolgendo la città di Verona in un ricco calendario di eventi, degustazioni, spettacoli: Vinitaly and the City. Ma il cuore della quattro giorni – da domenica 10 a mercoledì 13 aprile – rimane la fiera di Verona, che con 4.100 espositori in oltre 100 mila metri quadrati accoglierà almeno 150 mila visitatori, tra cui buyer e professionisti da 140 Paesi del mondo.

Prima di cominciare il nostro tour tra le novità in bottiglia, qualche informazione sugli appuntamenti istituzionali (su invito) e una raccomandazione: passate a trovarci! Come sempre, lo stand di Civiltà del bere è in Galleria Castelvecchio, tra i pad. 2 e 3.

Le istituzioni: Mattarella, Renzi, Martina

Anticipato dall’esclusivo evento di Opera Wine (sabato 9 aprile), che celebra le 101 migliori Cantine italiane selezionate da Wine Spectator, domenica 10 comincia ufficialmente il 50° Vinitaly. Per la prima volta sarà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a inaugurare la manifestazione alle ore 11, nell’auditorio Verdi del centro congressi Europa di Veronafiere. Insieme a lui Maurizio Danese (presidente di Veronafiere), il sindaco di Verona Flavio Tosi, Luca Zaia (presidente della Regione Veneto) e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Lunedì 11 è la volta di Sol&Agrifood (salone internazionale dell’agroalimentare di qualità) ed Enolitech (dedicato alle tecnologie per viticoltura, enologia e olivicoltura); è prevista anche la visita del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che nel pomeriggio si confronterà con Jack Ma (fondatore dell’e-commerce cinese Alibaba) sul futuro digitale del vino.

Rosati che passione

Dopo gli applausi, passiamo ai calici. Rosso, bianco… o rosè? Quella del rosa sta diventando una vera e propria moda, e tante novità a Vinitaly 2016 lo testimoniano. Qualche esempio? Una sorpresa siciliana: l’elegante Pinot nero Metodo Classico Brut prodotto da Donnafugata (pad. 2 stand 63D-67E) da vigne in alta collina, in sole 3.000 bottiglie. Sempre sul versante spumanti rosa, un’altra novità da provare è il Trentodoc Vervè di Cantina Roverè della Luna (pad. 3 stand E2) a Vinitaly. Per chi non ama le bollicine c’è Tramari, piacevolissimo rosato da uve Primitivo di Cantine San Marzano (pad. 11 stand D5), è il più giovane rappresentante della tradizione pugliese “in rosa”, mentre da Mastroberardino (pad. 6 stand E3) potete assaggiare una nuova interpretazione, in stile più provenzale, del suo Aglianico rosè LacrimaRosa.

Il trend 100% vegan

C’è sempre più attenzione per i wine lover vegani e vegetariani, e anche a Vinitaly 2016 sono molte le novità prodotte senza uso di sostanze di origine animale (dalla vinificazione all’imbottigliamento). Da quest’anno tutti i vini Perlage (pad. 3 stand B6) sono vegani: l’azienda presenta anche una nuova linea senza solfiti, Animae (Cabernet, Pinot grigio e Valdobbiadene Docg). Del primo Ruchè vegano di Montalbera (pad. 10 stand D2), La Tradizione, vi avevamo già parlato qui: è ora di assaggiarlo. Feudi di Guagnano (pad. 11 stand B1-C1-D1) presenta Vegamaro 2015, il primo Negroamaro in purezza certificato vegan dall’Icea di Bologna  (Istituto per la certificazione etica e ambientale); anche il packaging, dalla bottiglia leggera al tappo Nomacorc Select Bio (da estratti della canna da zucchero) sono concepiti nell’ottica della sostenibilità.

Dall’Alto Adige alla Sicilia

Partiamo dalle Dolomiti altoatesine, dove i vigneti più ripidi di Tramin (pad. 6 stand B2) hanno prodotto una novità: Selida, 100% Gewürztraminer, presentata insieme al nuovo protocollo produttivo dei bianchi Selezione, con ciclo di maturazione prolungato. Proseguendo verso sud, scoprite il “nuovo corso” dell’azienda Travaglino (Palaexpo stand C3), con la famiglia Comi e l’enologo Carlo Casavecchia, con tre novità: lo spumante Vincenzo Comi Brut Millesimato, il Ramato e il Campo della Fojada Riserva. Dalla Toscana segnaliamo il debutto maremmano di Cecchi (pad. 7 stand D4): Aurelio, Maremma Doc di carattere ed eleganza. Finiamo in Sicilia con Duca di Salaparuta (pad. 2 stand B26-C30), che a questa 50esima edizione presenta Sciaranèra, Pinot nero dalla Tenuta di Vajasindi, alle pendici dell’Etna, e il Marsala Targa Riserva 1840 Limited edition, dedicato ai 110 anni dello storico rally Targa Florio.

Autoctoni e cru: al centro il territorio

In Emilia Romagna si sperimenta con il rosso frizzante più famoso: Cantina della Volta – Cristian Bellei (pad. 1 stand D1) propone al pubblico il suo nuovo Lambrusco Metodo Classico Millesimato 2012: un Sorbara sorprendente, spogliato del suo colore. Ma provate anche i tre “vitigni reliquia” di Tenute Rubino (pad. 11 stand G3): Ottavianello, Bianco d’Alessano e Minutolo, da non confondere con il Fiano, formano la nuova linea di vini Le Riscoperte. E se volete un confronto, provate l’Ottavianello Otto di Carvinea (pad. 11 stand G3): noi l’avevamo degustato così. La Toscana, invece, lavora sul single vineyard: Trinoro (pad. 8 stand I4) annuncia l’uscita di tre cru di Cabernet Franc in purezza, da tre diversi “Campi” di vigneto. «Dopo 25 anni di osservazione abbiamo deciso di imbottigliarli separatamente. Ormai si rivelano più buoni da soli», spiega il proprietario Andrea Franchetti. Col d’Orcia (pad. 9 stand D16) invece porta in anteprima Nastagio, cru di Brunello di Montalcino 2011, insieme alla collezione di Brunello Poggio al Vento e di Brunello Vendemmia. Nuova, nuovissima è la Dop Terre di Cosenza: passate a degustare i vini del Consorzio (pad. 12 stand A5-D6) e pubblicate il vostro preferito #terredicosenzadop.

 

 

 


© Riproduzione riservata - 08/04/2016

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