I Vini Campisi di Marcin Öz, musicista vignaiolo

I Vini Campisi di Marcin Öz, musicista vignaiolo

Da più di tre anni ha riposto la chitarra basso in un armadio del suo loft ristrutturato nella zona di Ortigia (Siracusa) per cimentarsi nell’affascinante ma ben più impegnativa avventura del vignaiolo. Marcin Öz, polacco di nascita ma trenta dei suoi trentanove anni vissuti a Berlino, ha approfittato dello scioglimento (provvisorio, a sentire lui) della band “The Whitest Boy Alive”, da lui fondata nel 2003 con Erlend Øye (ai quali si sono poi aggiunti Sebastian Maschat e Daniel Nentwig), per lasciare la fredda capitale tedesca a beneficio del caldo mare della Sicilia orientale. Galeotto è stato proprio l’amico Erlend, cantante del gruppo che, stanco di vivere nella nordica Bergen (Norvegia), si era trasferito nel 2012 con sua madre a Siracusa.

Erlend Oye-Marcin Oz

Erlend Øye e Marcin Öz

Un progetto comune: Vini Campisi

«In quell’anno sono venuto a trovare Erlend in Sicilia», ci racconta Marcin nel suo ottimo italiano mentre ci ripariamo dal sole cocente sotto una grande pianta di Carrubo al centro del vigneto nella zona di Buonivini, la più vocata di Pachino, «e qui ho conosciuto varie persone impegnate nel settore agricolo, in particolare nella coltivazione di limoni. Tra questi la famiglia Mazzara, titolare dell’azienda Campisi Italia, tra le più importanti della zona, certificata bio e proprietaria anche di un vigneto nei dintorni appunto di Pachino. Allora mi sono detto: perché non provare a sviluppare un progetto comune nel vino? Ed ecco che nel 2014 con i fratelli Sergio e Marco Mazzara, figli dell’avvocato Felice, abbiamo costituito una società per la gestione dell’azienda vitivinicola chiamandola Vini Campisi».

La filosofia dei Vini Campisi di Marcin Öz

Il vigneto si sviluppa su 7 ettari e mezzo (le piante più vecchie hanno 15 anni di età) e al momento comprende le varietà Nero d’Avola e Syrah. «Abbiamo deciso di puntare anche su quest’ultimo vitigno», dice Marcin, «perché lo riteniamo alla stregua di una varietà autoctona sebbene non lo sia. Già adesso abbiamo avuto riscontri incoraggianti sul piano qualitativo del vino in purezza che produciamo, la cui prima annata è stata proprio il 2015». Allevate a cordone speronato monolaterale e non con il tradizionale alberello pachinese, le piante hanno una resa in uva di appena 60 quintali/ettaro, la cui vinificazione e maturazione del vino, in solo acciaio, avviene al momento in una cantina di Cassibile, distante una cinquantina di chilometri da Buonivini. «La nostra filosofia è di fare vini abbastanza freschi perché non amiamo i prodotti troppo barricati, anche se non escludiamo di usare legno in futuro».

The Whitest Boy Alive ispira la gamma dei viniMarcin4

Da buon dilettante, come ama definirsi, Marcin Öz e i suoi amici Mazzara si affidano a consulenti esterni per la parte tecnica, e in particolare all’enologo friulano Michele Bean, che già segue varie aziende in Sicilia. Attualmente la gamma dei vini, i cui nomi ricalcano i titoli di canzoni della vecchia band, comprende un Nero d’Avola (Red Red Wine), un Syrah (Halleluja) e un bianco a base Grillo (The Cure), che però utilizza uve del principe Francesco Spadafora, con il quale l’azienda pachinese ha stretto buoni rapporti. Presto uscirà anche un rosato da uve Nero d’Avola. Complessivamente la produzione è di circa 30 mila bottiglie, pur avendo un potenziale di 50 mila. Quanto all’export, al momento Vini Campisi ha trovato un importante importatore tedesco che distribuisce soprattutto vini di nicchia.

Marcin Öz tra vigna e musica

Contento di avere intrapreso questa nuova attività? «E’ stata una scelta che rifarei ad occhi chiusi! In questi due anni ho imparato tante cose che la vigna insegna, anche al di fuori dell’ambito agricolo. Ciò non significa che ho abbandonato del tutto l’attività musicale: presto penso di riunire di nuovo la band per un nuovo album». Sarebbe il terzo, dopo Dreams e Rules, pubblicati rispettivamente nel 2006 e 2008. Nel corso della carriera, che lo ha visto impegnato anche come dj in locali di Berlino, Marcin Öz ha suonato da solo o con la band in molti Paesi, europei e nordamericani, fino ad esibirsi anche nella “sua” Siracusa. Il genere musicale è quello indicato come “indie rock” e “funcky” frutto di un progetto della band “The Whitest Boy Alive” basato sulla musica elettronica dance. Da segnalare che la stessa band aveva dato vita ad una propria casa discografica, la Bubbles.

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© Riproduzione riservata - 08/08/2016

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