Solfiti

Solfiti

I terroristi sono fra noi. Prendete il messaggio che compare sulle etichette dei vini: “Contiene solfiti”. È misterioso, inquietante, sibillino. “Se mi avvertono della loro presenza”, pensa il consumatore, “vuol dire che sono additivi che fanno male alla salute”. In realtà i solfiti sono composti organici presenti in natura, anche nell’uva, e vengono prodotti dai lieviti durante la fermentazione: un vino con contenuto zero di solfiti non può esistere. È l’uso durante la vinificazione dell’anidride solforosa, che ha effetti antisettici e antiossidanti, ad aumentarne la quantità. Ora, è vero che meno solfiti ci sono nel vino e meglio è, però il motivo per cui si è ritenuto necessario segnalarne la presenza non è questo: il primo Paese che ha adottato la misura, gli Stati Uniti, lo ha fatto perché lo 0,5% della popolazione è allergica ai solfiti. Il regolamento comunitario che impone la scritta ha evidentemente lo stesso obiettivo. E allora, costava molto indirizzare l’informazione “Contiene solfiti” ai suoi destinatari premettendo: “Avvertenza per chi soffre di allergie”?


© Riproduzione riservata - 16/04/2010

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