Sensorialista

Sensorialista

Inutile cercare questo sostantivo sui vocabolari: è un neologismo del Centro studi assaggiatori di Brescia per definire chi pratica l’analisi sensoriale. Che è qualcosa di diverso dalla consueta analisi organolettica. Ne differisce perché si sforza di oggettivare la percezione di caratteristiche, qualità e difetti dei prodotti alimentari, mediante modalità scientifiche elaborate in collaborazione con le università. Un esempio? L’innovativo metodo delle mappe sensoriali: «Ogni assaggiatore si forma in mente una mappa di ciò che percepisce», spiega il Centro bresciano, «sulla base della quale orienta le proprie scelte. Ogni mappa è soggettiva e personale, ma mettendo insieme i percorsi di più persone si può ottenere una valida guida per esplorare un prodotto ad alto valore sensoriale». Forse però sarebbe stato meglio analizzare prima di tutto come viene percepita la parola “sensorialista”. Al plurale potrebbe identificare gli adepti di una loggia massonica. E al singolare non fa venire in mente un sensitivo dotato di sensori che si fa pagare a piè di lista?


© Riproduzione riservata - 08/04/2010

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