ProWein 2016. Il vino italiano che piace ai tedeschi

ProWein 2016. Il vino italiano che piace ai tedeschi

È iniziato oggi l’ultimo giorno di ProWein 2016, che anche quest’anno (alla sua ventitreesima edizione) si conferma fiera internazionale per eccellenza. Sono 6.200 gli espositori, provenienti da 59 Paesi, tra cui l’Italia che vanta sempre la rappresentativa più ampia con 1.500 presenze e 16.000 metri quadri di stand (in foto, uno dei due padiglioni dedicati all’Italia). Seguono Francia (1.400) e Germania (1.000) a completare il podio, mentre le new entry sono Corea del Sud e Mauritius, che per la prima volta hanno partecipato alla fiera tedesca. Sempre più internazionale è anche la presenza degli operatori del settore (attesi in 52.000 da tutto il mondo), ai quali la fiera è riservata. L’evento di Düsseldorf continua la sua espansione, al netto di qualche problema che qui (come a Vinitaly) comincia a farsi sentire.

 

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Francesco Sorrentino con Emilio Rotolo e il figlio Francesco (Schiopetto e Volpe Pasini), da quest’anno clienti di Ges

A ProWein 2016 si lavora tanto e bene

La conferma arriva dai tanti produttori intervistati, ma anche da agenti e importatori tedeschi (come Antonio Stopper e Francesco Sorrentino), ai quali non disturba che agenti e importatori stranieri facciano visita ai produttori dei loro stand. A ProWein si continua a lavorare bene e intensamente, con la maggior parte degli appuntamenti già prefissati prima dell’inizio della fiera, ma anche con qualche “sorpresa” da parte di operatori stranieri provenienti dalla Scandinavia (Svezia in primis), dall’Olanda, dal Belgio, dall’Irlanda, dalla Polonia e persino dall’Islanda. Ma la Germania per noi rimane una piazza molto importante, al secondo posto tra i nostri principali sbocchi. Quali sono le preferenze del mercato tedesco per i nostri vini?

 

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Anna, Valentina e Davide Abbona (quest’ultimo al suo esordio a ProWein) di Marchesi di Barolo

I vini italiani preferiti dai tedeschi

In base alle ultime ricerche dell’Ice di Berlino – Italian Trade Agency, presentate qui a ProWein, nel periodo gennaio-settembre 2015 l’export del nostro vino copre il 17,8% in valore e il 27,8% in volume delle quote dei principali Paesi acquirenti. Vanno sempre bene i bianchi freschi, come il Lugana e le bollicine del Prosecco, anche se quest’ultimo ha subito nell’ultimo anno aumenti di prezzo rilevanti. Questi rincari non preoccupano i produttori, che non ne hanno ancora risentito, mentre allarmano maggiormente gli agenti, che vedono già affacciarsi competitor dai volumi importanti come i Riesling Sekt (Extra Brut, Brut, Extra Trocken, Trocken…). I rossi del Veronese e del Piemonte sono sempre ricercati nella tipologia, e non accenna a diminuire il “fenomeno” Primitivo dal Sud Italia.

 

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Antonio Stopper e Simona Natale Fino

Cresce ProWein, problemi inclusi

ProWein è in continua espansione, non tanto per superficie espositiva (già incrementata la scorsa edizione) quanto per la ricchezza dei servizi offerti. Tanto che da più parti si comincia a sperare che ProWein già dal prossimo anno duri un giorno in più. E dalla fiera fanno sapere che stanno considerando la cosa. Questo potrebbe permettere di spalmare su più giornate i 52.000 operatori che la visitano ogni anno e di ovviare ai problemi che qui (come a Vinitaly) cominciano a farsi sentire. Quest’anno è molto difficile, se non praticamente impossibile, poter parlare al telefono o anche solo connettersi alla Wi-Fi. Per non parlare della difficoltà a tornare in città a Düsseldorf una volta conclusa la giornata, con attese fino a un ora e mezza per un taxi, autobus e anche metropolitane che, nel tratto in superficie, rimangono bloccate nel traffico congestionato.

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© Riproduzione riservata - 15/03/2016

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