ProWein 2015: i numeri e il feeling con il nostro vino

ProWein 2015: i numeri e il feeling con il nostro vino

Con un bilancio di 5.970 espositori provenienti da circa 50 Paesi, tra i quali – new entry di quest’anno – la Bolivia, si è chiusa ProWein 2015, la fiera del vino andata in scena dal 15 al 17 marzo a Düsseldorf. La 22ª edizione è stata visitata da oltre 52 mila partecipanti, tutti esclusivamente professionisti del settore e per il 47% stranieri da 123 nazioni, facendo registrare nel suo complesso il +7% di presenze rispetto al 2014. Questo è dovuto principalmente e un aumento di buyer da Stati Uniti e Canada, ma anche dal Centro e Sudamerica.

L’AMATA ITALIA. NUMERI E RICONOSCIMENTI – Tra le novità di quest’anno, il passaggio dai padiglioni da 1 a 7, ai padiglioni da 9 a 17 (due in più!), che l’ente fiera di Düsseldorf ha messo a disposizione degli espositori. L’attenzione dei visitatori si è focalizzata soprattutto sui padiglioni di Italia, Francia, Germania, Spagna e Austria. L’Italia occupava ben 2 padiglioni (15 e 16) per un totale di 1.400 espositori (+22% sul 2014). Il vino italiano, infatti, occupa una posizione di predominanza sul mercato tedesco rispetto agli altri Paesi ed è anche molto amato. E a dirlo non sono solo i numeri, ma anche i riconoscimenti che sono stati assegnati durante i giorni della fiera a Düsseldorf. Sandro Boscaini di Masi Agricola ha vinto il “Meininger Honorary Lifetime Achievment Award”, il premio alla carriera assegnato dalla casa editrice Meininger Verlag. Filippo Mazzei di Castello di Fonterutoli è stato eletto “Winemaker 2015” dai Wine Awards della rivista Der Feinschmecker. Infine, il magazine Weinwirtschaft ha premiato “Prosecco dell’Anno” le bollicine di Villa Sandi.

PAROLA AGLI IMPORTATORI – Anche dalla voce degli importatori e degli agenti di importazione arriva la conferma che il nostro prodotto è molto amato dai tedeschi. Francesco Sorrentino di Ges, che quest’anno festeggia i 20 anni di attività, dichiara: «La Germania per il vino italiano è come un diesel, il mercato non ha impennate e il margine è basso, ma anche in tempi di crisi globale non dà mai brutte sorprese». Shlumberger, uno dei più importanti importatori del Paese, fa sapere che, nonostante il passo più lento del mercato del vino italiano, per la tipologia premium ci sono ampi margini di crescita. E ancora Antonio Stopper di Stoppervini ci ha parlato dei vini che più stanno suscitando il fascino dei clienti tedeschi, come Primitivo e Lugana.

Sul numero di Civiltà del bere di maggio-giugno 2015 sarà pubblicato un servizio di approfondimento dedicato a ProWein 2015. Il prossimo appuntamento è dal 13 al 16 marzo a ProWein 2016!

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© Riproduzione riservata - 19/03/2015

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