Senza confini Senza confini Mike Veseth

Per capire meglio il fenomeno rosé

Per capire meglio il fenomeno rosé

L’interesse per il vino rosato è in aumento, spiega Mike Veseth su The Wine Economist. Gli ultimi dati Nielsen (come riportato in Wine Business Monthly) mostrano che le vendite di rosé nel mercato statunitense stanno aumentando del +40% e oltre all’anno: il tasso di crescita più rapido di qualsiasi categoria.

I produttori vogliono comprendere meglio il fenomeno rosé, il che spiega perché sia l’Unified Wine & Grape Symposium che il Washington Winegrowers convention abbbiano ospitato quest’anno seminari dedicati al tema. Noi ci proponiamo di aggiungere alla discussione riunendo ciò che io e Sue (moglie dell’autore, ndr) abbiamo imparato durante le recenti visite in Francia, Spagna e Italia, con alcuni spunti dal recente libro di Elizabeth Gabay: “Rosé: understanding the pink revolution” (autrice di questo articolo sul tema). E dal rapporto del 2015 sul mercato globale del Rosé prodotto dall’OIV e dal Provence Wine Council (CIVP).

Chi produce più vino rosato?

Il rosé si produce praticamente ovunque si faccia vino. E a volte rappresenta una fetta notevole della produzione di una regione: si pensi a quanto fossero importanti i Mateus e il Rosé di Lancer’s Rosé per il Portogallo negli anni di punta. La Francia è oggi di gran lunga il maggior produttore, seguita da Spagna, Stati Uniti e Italia. Secondo il rapporto OIV/CIVP, la produzione è aumentata drasticamente anche in Australia, Cile e Sudafrica.

Chi lo compra?

Permettetemi di rispondere a questa domanda in tre modi, utilizzando tre cifre diverse da quelle del rapporto OIV/CIVP. I dati sono del 2014, quindi i valori attuali saranno diversi, ma i modelli sono ancora rilevanti. Le vendite di vino rosato sono significative praticamente ovunque si consumi vino, ma la Francia è leader di mercato. Secondo il rapporto Oiv (in linea con altri studi) è rosa il 30% del vino complessivamente venduto in Francia nel 2014. I supermercati francesi dispongono di ampie sezioni dedicate alla tipologia, che supera nelle vendite anche i vini bianchi.

Chi è il maggior esportatore di vino rosato?

Sebbene la Francia sia il più grande produttore di rosé al mondo, i cugini d’Oltralpe lo importano addirittura anche dalla Spagna, che è il più grande esportatore di vino rosato. Penso che ci sia un modello di importazioni spagnole a basso costo che vanno a riempire gli scaffali dei supermercati di vino sfuso (anche se questa è solo una parte della storia).

Il rosé è un vino per donne?

L’ho sentito dire molte volte e non ci ho mai creduto davvero. Lo studio dell’OIV/CIVP mette in dubbio questo stereotipo. Anche se le donne bevono molto più rosé degli uomini in alcuni mercati come la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito, non sembrano esserci forti pregiudizi di genere in altri mercati, specialmente in Francia, ma anche negli Stati Uniti, in Russia e in Canada. Secondo lo studio, in Brasile gli uomini bevono più rosati delle donne.

Per giovani consumatori?

Infine, consideriamo la distribuzione delle vendite per fasce d’età. I produttori di vino oggi sono molto interessati ad entrare nel mercato dei millennials. È quindi significativo che lo studio dell’OIV/CIVP trovi un forte orientamento giovanile nel consumo di vino rosa. I giovani di tutti i Paesi presi in esame hanno un consumo di rosé più elevato rispetto alle persone più mature. Degno di nota, anche stavolta, è il caso della Francia, perché tutte le fasce d’età consumano rosé in quantità considerevoli, ma i più giovani ne bevono un po’ di più. In conclusione: il mercato rosa sembra essere ampio e profondo. Non c’è da stupirsi se tutti sono così interessati.

Quanto conta il colore? Il rosé è solo un vino estivo?

Aspetta – sono due domande. Ho scritto del colore in un articolo precedente, quindi riformulerò brevemente questa risposta. L’evidenza dei fatti dice che i rosé pallidi vendono meglio di quelli più scuri. Ma il fatto è che i rosati di tutto il mondo sono disponibili in molte tonalità diverse. Sono d’accordo con Elizabeth Gabay quando dice che il problema del colore è esagerato, ma non mi aspetto di convincere nessuno. Se qualcuno fa un rosé più scuro e non si vende, sono sicuro che la colpa sarà del colore (e non di altri fattori). Dicevano che nessuno è mai stato licenziato per l’acquisto di apparecchiature IBM e nessuno si beccherà un cartellino rosa per aver fatto un vino rosato troppo pallido.

La domanda sul vino estivo è molto interessante e può essere risolta in due modi. Sì, il rosé è un vino estivo nel senso che c’è una forte componente stagionale nelle vendite. I consumatori bevono più rosato nei mesi più caldi. Ma no, il rosé non è solo un vino estivo, poiché la domanda è ormai significativa durante tutto l’anno.

Si fanno soldi facili con i rosati?

La risposta a questa domanda è legata alla questione sulla stagionalità di cui sopra. È facile immaginare che il rosé sia un vino del tipo “Chateau Cash Flow”. Raccogliete l’uva, fate il vino, spedite il vino, incassate l’assegno – tutto in pochi mesi. Il denaro si riversa in una timeline solo poco più lunga del Beaujolais Nouveau, che è il vino con il massimo flusso di cassa. Ma c’è un contrattempo nel gioco del rosé: devi vendere per farlo funzionare. La stagionalità residua delle vendite significa che spostare il prodotto a febbraio è più difficile che in luglio o agosto. E anche se ho provato qualche rosé che ha beneficiato di qualche anno di affinamento in bottiglia, solitamente il rosato dell’anno scorso è sopra la collina – Rosé passé!

E le annate non esaurite che fine fanno?

La preferenza del consumatore per il rosé più fresco (cosa che vale anche per altri vini, come il Marlborough Sauvignon Blanc) crea un problema per i produttori. Se non si fa il tutto esaurito, è probabile che il vino dell’anno scorso, venduto a rilento, intasi la catena di approvvigionamento, scoraggiando gli ordini per il vino di quest’anno. Un’offerta affidabile è importante per fidelizzare i clienti, ma l’offerta in eccesso è difficile da eliminare. I produttori di rosé sono costretti a navigare in correnti complicate!

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© Riproduzione riservata - 25/04/2019

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