Novello

Novello

Perché il Vino Novello abbia celebrato quest’anno il rito del déblocage in una sede più prestigiosa, il Palazzo della Gran Guardia di Verona, anziché alla Fiera di Vicenza, e con una formula di maggior risonanza mediatica, non è difficile da capire: sta diventando un prodotto da supermercato, e il suo consumo sta diminuendo. Come mai? «È stato ucciso dal razzismo enologico di chi immagina e comunica che il vino non è di qualità se non è grande, complesso, invecchiato», sostiene Luca Maroni, appassionato teorico del vino-frutto, che gli ha dedicato un editoriale nella sua rivista. Forse esagera un tantino, però non ha torto a sostenere che c’è il vino da grande occasione e c’è il Novello, e talvolta si può essere tentati “da un vino-frutto tutto puntato sulla fragranza e sul profumo. E si può godere di questo”. Peccato che il Novello compaia nella stagione dei funghi, del tartufo, della selvaggina, che vanno a nozze con il vino grande, complesso e invecchiato. Dovrebbe essere proposto d’estate, quando un vino “basso nel grado alcolico e da bere col naso” spopolerebbe.


© Riproduzione riservata - 15/04/2010

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