Il mercato del vino biologico nel mondo

Il mercato del vino biologico nel mondo

Dopo circa un ventennio di vuoto legislativo, l’8 marzo 2012 segna ufficialmente la nascita della viticoltura certificata biologica in Italia. A questa data, infatti, risale l’approvazione del discusso regolamento CE n. 203/2012 che ne disciplina l’intero iter produttivo, consentendo alle aziende di apporre in etichetta il logo comunitario e la dicitura “vino biologico” (prima si poteva scrivere solo “vino da uve biologiche” e la normativa riguardava esclusivamente le operazioni in vigna, dalla scelta della barbatella alla vendemmia, ma non il processo di cantina).

Una strategia d’insieme

Lo scorso marzo, in conferenza Stato Regioni, è stato approvato il “Piano strategico nazionale del biologico”, frutto di un’intesa tra il ministero per le Politiche agricole, ambientali e forestali e la filiera. Come spiega il ministro Maurizio Martina: «Nell’ultimo anno i consumi interni di prodotti certificati biologici sono aumentati in modo esponenziale, segnando un +20%. In questo momento di forte crescita è quindi fondamentale mettere in campo una strategia d’insieme e a lungo termine, favorendo e indirizzando lo sviluppo armonico del comparto».

Per la maggior parte vola oltreconfine

Le analisi di Wine Monitor Nomisma su dati Fibl, Nielsen, Sinab e Commissione Europea stimano un fatturato di 205 milioni di euro per la viticoltura biologica italiana nel 2015. Tale giro d’affari è legato per due terzi agli scambi internazionali e per un terzo al mercato interno.
Tradotto in cifre, l’export dei nostri organic wines vale circa 137 milioni di euro, segnando un +38% sul 2014. La Germania è il primo Paese di destinazione e produce, da sola, il 38% del fatturato complessivo.

Sotto la Germania…

A seguire, ci sono gli Stati Uniti con il 15% e la Svizzera con il 9%, mentre la Svezia, il Canada e il Regno Unito sono tutti a quota 6%. Scendendo s’incontra la Cina, con il 4%, il Giappone, con il 2%, mentre la voce “altri Paesi europei”, che unisce Francia, Benelux e Danimarca, raggiunge il 10%. Volendo fare una divisione per continenti: l’Europa copre il 69% dei ricavi, mentre i mercati terzi il restante 31%.

Il mercato del vino biologico da noi va forte in Gdo

Le vendite interne, invece, generano un introito di 68 milioni di euro, tra Gdo, catene specializzate in prodotti bio, enoteche, ristorazione e vendita diretta. Come spiega Roberto Pinton, consigliere delegato di FederBio: «Al di là del canale specializzato, il vino certificato sta acquisendo peso all’interno della Grande distribuzione che lo ha individuato come un prodotto performante, la cui crescita in valore va dal 20 al 70% a seconda delle categorie».
L’incremento coinvolge anche la cosiddetta “consumer base”. Secondo le ultime stime, il 21% della popolazione italiana over 18 – ovvero 10,6 milioni di persone – ha bevuto almeno in un’occasione, a casa o fuori, un bicchiere di vino certificato.

Deve essere naturale

Nel 2013 la percentuale si fermava al 2%, mentre nel 2014 era a quota 12%. In meno di due anni, quindi, siamo di fronte a un raddoppio, a riprova del fatto che il consumatore italiano è oggi sempre più attento alla produzione enologica bio. Secondo la ricerca Wine Monitor Nomisma, inoltre, il 75% di chi acquista vino bio è disposto a spendere un prezzo più alto per assicurarsi una bottiglia certificata. Tra le caratteristiche maggiormente distintive di un vino biologico c’è quella di essere “naturale” (è la prima risposta per il 44% dei consumatori), di “qualità” (per il 17%), “sano” (13%) e “autentico” (12%).

 

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 03/2016. Per leggere altre informazioni sul mercato del vino biologico acquista il numero nel nostro store (anche in edizione digitale) o scrivi a store@civiltadelbere.com.
Buona lettura!

Tag: , , ,

© Riproduzione riservata - 28/07/2016

Leggi anche ...

Vinitaly non solo business, ma difesa del Sistema Italia
In Evidenza
Vinitaly non solo business, ma difesa del Sistema Italia

Leggi tutto

Red Circle esce da Masi, fine della querelle tra i Boscaini e Renzo Rosso
Wine business
Red Circle esce da Masi, fine della querelle tra i Boscaini e Renzo Rosso

Leggi tutto

Masi mette al centro la sostenibilità e diventa società benefit
Wine business
Masi mette al centro la sostenibilità e diventa società benefit

Leggi tutto