In Italia In Italia Jessica Bordoni

Luce della Vite in verticale dal 1999 al 2013

Luce della Vite in verticale dal 1999 al 2013

E Luce fu. Lo scorso 28 aprile al ristorante Terrazza dell’Hotel Gallia di Milano è andata in scena una straordinaria verticale di otto annate di Luce, l’etichetta fuoriclasse della Cantina ilcinese Luce della Vite.

Otto vendemmie, dalla 1999 alla 2013

Un viaggio che parte da lontano, dalla vendemmia 1999, l’ultima del vecchio Millennio, per concludersi con la 2013, degustata in anteprima. Otto declinazioni di questo prezioso blend a base Sangiovese e Merlot, messo a punto agli inizi degli anni Novanta in seguito alla creazione di una joint venture tra il marchese Vittorio Frescobaldi e l’americano Robert Mondavi, che volevano produrre a Montalcino un vino eccezionale, unico, unendo la propria passione e le proprie culture.

13087694_469110469953644_5114146799019617259_nIl tasting condotto dal marchese Lamberto Frescobaldi

Oggi la proprietà di Luce della Vite è tornata interamente ai Frescobaldi ed è il marchese Lamberto, già presidente della Cantina di famiglia, a condurre l’esclusivo tasting milanese, raccontando l’andamento climatico e le caratteristiche di ciascuna annata. Abbiamo deciso di partire dalla più vecchia fino ad arrivare alla più giovane», spiega. «Le bottiglie sono rigorosamente in Magnum, senza dubbio la forma più adatta per una degustazione tecnica. Il collo e il tappo equivalgono a quelli di una 0,750 litri, ma la capacità ossidativa di una Magnum è decisamente più bassa e dunque qui il vino invecchia molto più lentamente».

Luce della Vite 1999

Si comincia dalla 1999, frutto di una vendemmia particolarmente favorevole per la Toscana in generale e per Montalcino in particolare. Il colore è rubino, con riflessi mattone Al naso spicca la frutta matura (prugne e more) con note di tabacco, cuoio, cannella e chiodi di garofano. In bocca i tannini appaiono perfettamente integrati, l’acidità è ancora ben presente. Di grande finezza ed eleganza.

Luce della Vite 2001

L’annata è stata caratterizzata da una gelata primaverile che ha danneggiato i germogli portando a una netta diminuzione del raccolto, con una naturale selezione di partenza. Di colore porpora vivo. Il bouquet è di particolare eleganza, con note fruttate mature (ciliegia e frutti di bosco) a cui seguono lievi ricordi di cioccolato e sentori balsamici. L’attacco in bocca è largo, ricco, con tannini vibranti, fitti ma non aggressivi. In bocca è profondo, con note minerali in retrogusto.

Luce della Vite 2003

L’annata si è dimostrata decisamente calda e le uve sono arrivate in cantina sane, ricche di zuccheri e con un quantitativo di bucce nel mosto maggiore rispetto alla media. Di colore porpora impenetrabile, presenta note fini di frutti di bosco (mirtillo e mora soprattutto), cenni speziati, cannella, noce moscata, e un finale mentolato assai piacevole. La struttura è ricca, morbida, con tannini sottili e ben distribuiti.

Luce della Vite 2005

La raccolta è iniziata lievemente in ritardo rispetto alla media e sebbene non sia stata un’annata facile, il risultato è stato molto positivo. Rosso rubino intenso con sfumature porpora, ha un ricco bouquet di prugna, mirtillo, lampone, marasca, poi note balsamiche (soprattutto eucalipto) e mentolate che si evolvono in sentori di pepe nero, vaniglia e cannella. È un’espressione di Luce dal corpo denso e solido, con una fitta tessitura tannica e grande vitalità e persistenza gustativa.

Luce della Vite 2007

Frutto di una buona annata, con abbondanti precipitazioni invernali che hanno garantito un’importante riserva idrica alle piante. Di colore rosso rubino intenso quasi impenetrabile. Il 2007 si dimostra ancora giovane e vivace, con note olfattive intense di mora, ciliegia, poi lievi sentori balsamici, erbacei, cuoio e spezie (in particolare il pepe nero). Armonico in bocca con tannini eleganti supportati da una bella acidità. Il retrogusto è leggermente fruttato.

Luce della Vite 2009

L’annata ha garantito un ottimo livello qualitativo delle uve in cantina. Di colore rosso rubino molto concentrato, il vino si apre in un ampio spettro olfattivo che spazia dalla frutta a bacca rossa (mirtillo, ciliegia, prugna) alle spezie (pepe verde, noce moscata) e radici (liquirizia e anice stellato) Non mancano note balsamiche e di mandorla, con ricordi finali di cioccolato al latte. Al gusto è rotondo, sapido, con tannini fitti e setosi, molto equilibrato e persistente.

Luce della Vite 2011

Quella che si definisce un’annata esemplare (come già la 2010). Colore rosso rubino scuro e concentrato, con un bagaglio aromatico molto complesso: frutta fresca come ribes nero e lampone e un tocco di vaniglia in sottofondo. Al palato si distingue per la sua una piacevole freschezza con note fruttate, di fiori essiccati, spezie. Di grande carattere e profondità con tannini fitti e setosi.

Luce della Vite 2013

Il decorso stagionale è stato particolarmente favorevole: primavera fresca con piogge regolari, estate giustamente calda e un inizio autunno con buone escursioni termiche. Di colore rosso rubino intenso e impenetrabile, si offre con sentori vibranti di frutti a bacca rossa (ciliegia e lampone su tutti) e spezie in sottofondo. Il 2013 già manifesta un’avvolgente ricchezza aromatica. Di notevole equilibrio e freschezza, con una struttura importante e tannini già ben integrati.

Un’investitura speciale alla famiglia Cerea

Dietro ai fornelli della Terrazza Gallia ci sono i fratelli Lebano, con la consulenza della famiglia Cerea del ristorante tre stelle Michelin Da Vittorio. Al termine della degustazione, il marchese Lamberto Frescobaldi ha chiamato accanto a sé uno dei fratelli Cerea, Francesco Cerea, per l’investitura ufficiale del Da Vittorio a “Stella di Luce”. Si tratta di un riconoscimento molto speciale riservato a pochissime insegne che propongono in carta numerose annate di Luce della Vite.

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© Riproduzione riservata - 03/05/2016

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