Limone Costa d’Amalfi, buono dal succo alla buccia

Limone Costa d’Amalfi, buono dal succo alla buccia

I contadini amalfitani lo mangiano in insalata, tagliato a pezzi e condito con poco sale e un filo di olio extravergine. La polpa leggermente acidula, mai aspra e il sapore deciso e consistente glielo permettono. È il delizioso limone della Costiera amalfitana, che nasce nella fascia sud della Penisola Sorrentina, in provincia di Salerno. Posti splendidi, dove le rocce a picco sul mare si alternano ai paesini che vi si affacciano. Ma il prezzo da pagare per questi paesaggi da fiaba è la scarsa disponibilità di terra da coltivare. L’uomo ha costruito con grande pazienza piccole terrazze sorrette da muretti a secco. Le colture dei limoni si intravedono da lontano per i caratteristici pergolati costituiti di pali di castagno, di solito ricoperti da reti antigrandine. Le piante di limone si arrampicano lungo i pali e stendono i loro rami sopra la copertura. I frutti sono ben distanti dall’umidità del terreno e raccolgono i raggi del sole, protetti dal fogliame: è uno spettacolo vederli appesi come piccoli lampioncini dorati.

Lo sfusato amalfitano

La varietà di limoni che va per la maggiore è lo sfusato amalfitano. Il nome ne indica la forma: ha buccia spessa, giallo chiaro, un pochino rugosa ed è abbastanza grande. Pesa mediamente dai 100 ai 200 grammi e ha pochi semi. Di solito è raccolto con alcune foglie, indici della sua freschezza, che però possono staccarsi nel trasporto; in questo caso occorre controllare che la base del picciolo sia verde o chiara, perché quando scurisce significa che il prodotto non è al massimo. La sua stagione inizia a febbraio-marzo e si conclude tra settembre-ottobre. In tarda primavera e inizio estate i limoneti sono nel pieno della produzione. La raccolta privilegia i frutti più maturi. In questo modo si mantiene costante la freschezza del prodotto.

IMG_0734Buccia da mangiare e foglie in cucina

Oltre il 90 per cento della produzione è raccolto da una cooperativa costituita nel 2001, all’ottenimento dell’Indicazione geografica protetta del Limone Costa d’Amalfi. Raccoglie 260 piccoli produttori, cinque confezionatori e tre trasformatori. Il prodotto, oltre a seguire le regole del disciplinare, deve avere la buccia edibile e ciò significa niente trattamenti dopo la raccolta. Per avere la sicurezza della bontà del prodotto vengono fatti esami di laboratorio, tenendo monitorati gli appezzamenti dei soci confinanti con altre proprietà che non seguono lo stesso rigore. È interesse dei produttori che la buccia sia edibile poiché buona parte dei limoni finiscono nella preparazione del noto limoncello, che vuole buccia sanissima, e nelle pasticcerie. Con le foglie si può aromatizzare carne e pesce, e sono abbastanza grandi per avvolgere un ripieno. Le proprietà del limone sono arcinote, tra cui l’essere potente antiossidante ed avere azione preventiva contro i tumori e l’accumulo del colesterolo, questo quanto più il frutto è appena colto.

Lemon Tour: la gita anni Settanta tra i limoni

Dopo due anni dall’ottenimento dell’Igp si è costituito il Consorzio di Tutela che raggruppa la quasi totalità della produzione, estesa su 400 ettari. In passato, parte della produzione andava all’estero. Da qualche anno sono cresciuti gli apprezzamenti del consumatore italiano, permettendo un prezzo remunerativo un pochino più alto ai contadini. Maggior disponibilità economica significa poter recuperare i limoneti abbandonati e organizzare iniziative per valorizzare questo prodotto, anche in loco, come i Lemon Tour, che portano i turisti a spasso in Costiera su un minibus anni Settanta.

Gli indirizzi

Tra i produttori di limone Costa d’Amalfi segnaliamo:

Costieragrumi, via Pioppi, località Tufo, Minori (Salerno), 089.87.77.88 – 328.28.25.778
Buonocore Raffaele, via vecchia Chiunzi 103, 089.85.29.23
Azienda agricola Buonocore Maiori , via Santa Croce 5, 84010 Tramonti, 089.85.62.85 – 328.84.16.827 – 334.36.47.427

 

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© Riproduzione riservata - 02/05/2016

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