Food Food Emanuele Pellucci

Il Latini di Firenze festeggia 100 anni

Il Latini di Firenze festeggia 100 anni

Per i turisti, soprattutto stranieri – a cominciare dagli americani, che per Firenze hanno un debole tutto particolare – oltre al David, agli Uffizi e al Piazzale Michelangelo è imprescindibile far tappa da Il Latini, la trattoria tipica toscana per antonomasia che nei giorni scorsi ha festeggiato i 100 anni di attività. L’antica fiaschetteria, in pieno centro storico, a due passi dall’Arno, fondata un secolo fa da un giovanissimo Narciso Latini e da lui gestita con la preziosa collaborazione di sua moglie Maria, abilissima cuoca, è divenuta ormai da tempo uno dei “monumenti” fiorentini.

Latini-centenario-fbIL RICONOSCIMENTO ISTITUZIONALE – La conferma si è avuta proprio durante la grande cena offerta dalla famiglia Latini per celebrare il centenario, nel suggestivo chiostro di San Pancrazio attiguo alla trattoria, con oltre duecento invitati: rappresentanti delle istituzioni, personaggi di cultura, sportivi, giornalisti, ma soprattutto amici. In questa occasione il neo sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha annunciato che prossimamente consegnerà a Torello Latini – figlio di Narciso – il Fiorino d’Oro, il prestigioso riconoscimento civico che il Comune destina a coloro che in campo culturale, artistico, del lavoro, della politica, dell’assistenza, della filantropia, dello sport, delle attività internazionali, abbiano dato lustro alla città e alle istituzioni.

SIMBOLO DELLA CUCINA FIORENTINA – «Nella nostra cucina», ha ricordato Torello Latini, che insieme alla moglie Sonia e alla figlia Emilia continua la tradizione di famiglia, «l’impostazione di base rimane quella di mia mamma. Certo, oggi il gusto è cambiato, bisogna andare incontro a esigenze diverse, però i nostri piatti forti sono sempre quelli tipici toscani e fiorentini in particolare. La gente, non solo turisti, ma anche la clientela locale, viene qui per assaggiare ribollita e pappa col pomodoro, fagioli all’olio e bistecca alla fiorentina, il peposo alla fornacina, la trippa e il lampredotto, per finire con lo zuccotto e i cantuccini col Vinsanto».

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Torello Latini con la moglie Sonia e la figlia Emilia

CIBO PER IL CORPO… E PER LA MENTE – Il Latini non è soltanto il tempio della cucina tradizionale, ma è anche un cenacolo culturale. Da oltre 30 anni, infatti, su iniziativa di Narciso e dei suoi amici letterati, pittori, giornalisti frequentatori dell’antica fiaschetteria, esiste il “Premio Latini: la cultura a tavola”. Il premio consiste in un prosciutto stagionato e in una targa. L’albo d’oro annovera, tra gli altri, personaggi come Indro Montanelli, Carlo Bo, Mario Soldati, Giovanni Spadolini, Leonardo Sciascia, Mario Tobino, Enzo Biagi, Mario Luzi e Gina Lagorio. Più recentemente il premio è stato assegnato a Giacomo Tachis, Sergio Romano, Ferruccio De Bortoli, Giovanni Sartori, Carlo Lizzani, Bruno vespa, Vincenzo Cerami e Aldo Cazzullo.

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© Riproduzione riservata - 03/07/2014

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