In Italia In Italia Jessica Bordoni

“È Forte questo Gavi”: la presentazione dell’annata 2011 e la verticale fino al 2000

“È Forte questo Gavi”: la presentazione dell’annata 2011 e la verticale fino al 2000

Lo scorso 12 e 13 maggio fra le morbide colline di Gavi (Alessandria), al confine tra Piemonte e Liguria, si è tenuta la presentazione ufficiale dell’annata 2011 del Gavi Docg, un grande bianco in terra di grandi rossi molto apprezzato all’estero (l’export supera il 70%) e che ora punta ad una maggiore promozione sul mercato nazionale. Titolo della manifestazione: “È Forte questo Gavi”, dove il termine “forte” sta ad indicare la potenza espressiva di questo vino da uve Cortese, ma anche il maestoso fortilizio che sovrasta la cittadina, scelto come suggestiva location dell’evento.

Il Forte di Gavi

IL CIRCUITO GOLDEN GAVI – L’iniziativa è stata promossa dal Circuito Golden Gavi, un’associazione nata nel 2010 che riunisce nove produttori della Docg: La Fontanassa, Il Poggio di Gavi, Binè, Tenuta San Pietro, Marchese Luca Spinola, La Mesma, La Chiara, Giustiniana Antica Tenuta e Castellari Bergaglio. La filosofia che accomuna i soci, coordinati dall’agronomo Davide Ferrarese, è riassunta nella formula: “dalla terra al bicchiere”. Ovvero massima cura per l’ambiente, adozione di metodi di coltivazione sostenibili che uniscono pratiche tradizionali all’uso di energie rinnovabili e un forte impegno nell’enoturismo, che ha portato alla costituzione dei Sentieri del Gavi, cinque itinerari fra boschi e vigneti da percorrere a cavallo, in bicicletta o a piedi, lasciandosi carezzare dalle dolci brezze che spirano dal mar Ligure, distante soltanto poche decine di chilometri.

LA DEGUSTAZIONE DELLL’ANNATA 2011… – Nel pomeriggio di sabato 12 maggio, intorno alle 17, il Forte ha ospitato la degustazione riservata ai media delle nove etichette 2011 dei marchi del Golden Gavi. Il tasting è stato coordinato dal giornalista della Stampa Sergio Miravalle e animato dal critico cinematografico originario di Gavi Steve Della Casa e dall’attore romano Riccardo Rossi, che hanno impresso un taglio “movie” alla degustazione, ricordando i titoli delle migliori pellicole dell’anno appena trascorso e mostrando un video con spezzoni di film classici e réclame pubblicitarie collegate al Gavi e più in generale al mondo dell’enologia. “Gavi Docg 2011, un vino da cinema” recitava il claim della degustazione; e l’auspicio è quello che il centro vinicolo alessandrino diventi a breve il set di un film di respiro nazionale.

…E LA VERTICALE DAL 2010 AL 2000 – Per sfatare il falso luogo comune che vuole i bianchi come vini da bersi unicamente giovani e freschi, proprio nel giorno della presentazione dell’ultima annata i produttori del Golden Gavi hanno voluto proporre ai giornalisti anche una verticale di 9 etichette e 9 vendemmie, dal 2010 al 2000, una per ogni Cantina. A Steve Della Casa e Riccardo Rossi il compito di associare a ogni anno le produzioni cinematografiche più meritevoli, mentre il giornalista Sergio Miravalle ha dialogato con i titolari  per cogliere i  punti di “forza” dei vini nella loro evoluzione. Giusi Cabella della Tenuta San Pietro ci ha mostrato le qualità de Il Mandorlo 2010; Francesca, Paola e Anna Rosina hanno raccontato La Mesma Etichetta Nera 2009; Niccolò Ghio di Binè ha portato il suo Terre Bianche 2007; per l’azienda La Chiara c’erano Dario Bergaglio e il Groppella 2006; mentre Francesca Poggio ha commentato Il Poggio 2005. Poi un salto temporale fino al 2003 con Marco Gemme e La Fontanassa; Enrico Tomalino della Giustiniana ha presentato Il Nostro Gavi in versione 2002; e infine Marco Bergaglio della Castellari Bergaglio ha concluso con una sorprendente Rovereto Vigne Vecchie targata 2000.

L'attore Riccardo Rossi impegnato nella piantumazione della barbatella a lui dedicata dai produttori del Golden Gavi

LA CERIMONIA DELLA BARBATELLA E LA CENA NEL REFETTORIO FRANCESCANO – Dopo i tasting, gli ospiti hanno raggiunto il piccolo vigneto storico del forte – che dal 2011 i soci del Golden Gavi hanno adottato e curano con impegno – per assistere alla tradizionale cerimonia della piantumazione della barbatella annuale, quest’anno dedicata agli ospiti Steve Della Casa e Riccardo Rossi. La serata si è conclusa con una cena conviviale nello storico refettorio del convento francescano del Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Gavi, affidata alla competenza degli chef Fabrizio e Serena Rebollini del Ristorante Belvedere di Cantalupo Ligure (Alessandria). Ad accompagnare le nove etichette del circuito Golden Gavi annata 2011 c’era un ricco menù tipico piemontese: latte brusco e panissa di ceci fritta con testa in cassetta di Gavi per cominciare; poi zuppa di legumi con pancetta fresca di maiale grigliata e crostini alla pancetta affumicata. A seguire, ravioli aromatizzati al Gavi e acciughe ripiene di patate e pesto con pomodori confit e fonduta di mollana della val Borbera; e dulcis in fundo, la crema bruciata al Gavi con ragu di lamponi.

DOMENICA: GAVI CITTÀ APERTA – Dopo il battesimo ufficiale dell’ultima annata del Gavi, riservato agli addetti ai lavori, domenica la manifestazione ha coinvolto anche il grande pubblico dei winelovers. Al Forte medievale sono stati allestiti banchi d’assaggio delle nove etichette del 2011 in accompagnamento a prodotti d’eccellenza della gastronomia locale: dalla panissa ligure alla focaccia di Gavi al formaggio, fino agli amaretti e le fragole al Gavi. Nel centro storico del borgo e in alcune località limitrofe, invece, palazzi, chiese e monumenti generalmente chiusi hanno accolto i visitatori in occasione di “Gavi Città Aperta”.

I nove calici della verticale di Gavi Docg dal 2010 al 2000

I NUMERI DEL GAVI – La produzione del Gavi Docg abbraccia 11 comuni con Gavi come centro propulsore e interessa circa 1.450 ettari vitati per 11 milioni e mezzo di bottiglie all’anno (dati del Consorzio di tutela del Gavi). Il disciplinare prevede le versioni fermo, frizzante, spumante, riserva, riserva spumante e Metodo Classico. Da uve Cortese in purezza, questa tipologia colpisce per le sue note agrumate e quel caratteristico sentore di mandorla amara che nel tempo lascia posto a toni minerali.

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© Riproduzione riservata - 14/05/2012

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