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Dove cenare a Trieste. Le nuove mete gastronomiche

Dove cenare a Trieste. Le nuove mete gastronomiche

Quali sono le ultime novità della ristorazione (aperture, spostamenti, cambi al vertice…) nelle 20 città più popolose d’Italia? Ecco cosa vale davvero la pena provare se vi trovate a Trieste.

Abbiamo individuato alcuni locali dove suggeriamo di mangiare nel 2019. Perché sono nuovi o aperti da un paio d’anni, profondamente rinnovati nell’ambiente, nella cucina o nella gestione, guidati da giovani o che hanno vissuto da poco cambi generazionali che li hanno rivoluzionati. Insomma buone tavole (non necessariamente solo “creative”, ma anche ottime trattorie o locali etnici) consigliate a chi è in cerca di novità e vuole anche bere bene.

Caffè Tommaseo

Trieste, città imperiale e capitale del caffè; ma anche città letteraria, dove sono vivi i ricordi di Joyce, Kafka, Saba e Svevo. Dall’unione di queste vocazioni nascono i caffè letterari, istituzioni che profumano di storia e cultura. Il più antico (1830) è il Caffè Tommaseo, che pur rimanendo luogo d’incontro e sede di eventi culturali, da una ventina d’anni è anche ristorante. La svolta porta la firma della famiglia Tombacco, proprietaria anche dell’enoteca Bischoff, una storia nata addirittura prima del Tommaseo (venne fondata nel 1777). In cucina da 18 mesi è approdato Stefano Blasotti, indimenticato chef della Risorta di Muggia. Nel suo menu, che cambia con cadenza mensile, spiccano sfizi di territorio come i tortelloni alle erbe con buzara di scampi o i fusi istriani con goulash e croccante di San Daniele. Per ciascuno viene proposto un vino in abbinamento. Altrimenti, c’è la carta: un centinaio di etichette rinnovate periodicamente.

piazza Tommaseo 4c – 040.36.26.66
www.caffetommaseo.it

Harry’s Piccolo Restaurant

Davide De Pra, Matteo Metullio e Alessandro Buffa

Un evento storico: la stella Michelin attribuita nel 2019 all’Harry’s Piccolo giustifica un pizzico di enfasi. È la prima volta, negli oltre 60 anni della “rossa”, che brilla un ristorante di Trieste. Un traguardo condiviso da tre moschettieri: lo chef residente, Alessandro Buffa, e i due consulenti, il già pluristellato Matteo Metullio e Davide De Pra. Il suffisso “Piccolo” sta ad indicare una saletta gourmet di soli quattro tavoli, accuditi dal maître Nicola Mascarello e dalla sommelier Elena Brussa Toi, che gestisce una carta di oltre 500 etichette (metà friulane). Per chi non se la sente di affrontare i menu degustazione niente paura: stesso ingresso, stessa brigata per l’Harry’s Bistro: scegliendo dalla carta un primo (tagliolini vongole, prezzemolo e bottarga) e un secondo (polpo alla plancia peperoni, arachidi, coriandolo, indivia) il conto alla fine risulta ragionevole.

piazza Unità d’Italia 2 – 040.66.06.06
www.harrystrieste.it

Ristorante Pier

Sono 6 i locali di Trieste che fanno capo allo Zeroquaranta Group dell’imprenditore Walter Gustin, non a caso definito “asso pigliatutto” per la sue capacità nel settore della ristorazione. Porta la sua firma il restyling del ristorante del Marina San Giusto, inaugurato meno di due anni fa con il nome Pier (molo in inglese) e aperto a tutti, non solo ai soci dello Yacht Club o ai possessori di barche all’attracco. Una location fantastica, sull’acqua, con il golfo davanti e la città di Trieste alle spalle. In cucina Marco Demattè, trentino di 33 anni che lavora nel capoluogo giuliano da un decennio. Cucina raffinata, “tutto mare” nella bella stagione (da maggio a metà ottobre); negli altri mesi c’è spazio per qualche piatto di terra, utilizzando i prodotti del territorio: dai tartufi d’Istria al guanciale di Sauris allo zafferano del Natisone. La responsabile del servizio, Alice Bortolotto, gestisce una carta dei vini centrata su Collio e Carso, di qua e di là del confine.

molo Venezia 1 – 040.32.29.296
www.pierts.it

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© Riproduzione riservata - 20/06/2019

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