Dal Brasile il nuovo presidente Oiv: Regina Vanderlinde

Dal Brasile il nuovo presidente Oiv: Regina Vanderlinde

Per la terza volta consecutiva alla presidenza dell’Oiv (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) è stata eletta una donna. Per i prossimi tre anni, infatti, il prestigioso incarico sarà rivestito dalla brasiliana Regina Vanderlinde, ordinaria di Biotecnologia all’Università di Caxias do Sul e da molti anni membro della delegazione brasiliana presso l’Oiv, in cui è stata segretaria scientifica della sottocommissione “Metodi di analisi”. Vanderlinde succede alla tedesca Monika Christmann e all’argentina Claudia Quini. La direzione generale rimane al francese Jean-Marie Aurand.

Chi è Regina Vanderlinde, nuova presidentessa Oiv

Una carriera, quella della professoressa brasiliana, dedicata soprattutto al mondo dell’enologia. Dopo essersi laureata in farmacia e biochimica, Regina Vanderlinde ha lavorato in diverse aziende vinicole, dove è iniziata appunto la sua passione per il vino. Da qui la decisione di seguire un dottorato in enologia-ampelologia all’Università di Bordeaux. Dopo il ritorno in Brasile, ha iniziato l’attività di insegnante e ricercatore presso l’Università di Caxias do Sul, dove ha lavorato per 20 anni, in particolare nel programma post-laurea in biotecnologie. La sua esperienza professionale è stata anche dedicata alla creazione del laboratorio di riferimento del vino dello Stato del Rio Grande do Sul e del Brazilian Wine Institute, sotto la sua direzione per 17 anni.

 

presidentessa Oiv Regina Vanderlinde

Regina Vanderlinde, nuova presidentessa Oiv

 

Mission “tradizionali” e sfide future: la politica Oiv

L’elezione è avvenuta il 6 luglio nel corso dell’assemblea generale tenutasi nella sede parigina dell’Oiv. In questa occasione, il nuovo presidente ha indicato le sue principali linee d’azione per il futuro del settore vitivinicolo. «L’obiettivo è mobilitare il potenziale dell’Oiv per le competenze tecniche e scientifiche sulle missioni “tradizionali”», ha spiegato Regina Vanderlinde, «ovvero l’elaborazione di standard e la promozione di buone pratiche normative. Nonché nuove sfide, come le aspettative dei consumatori e dei cittadini in termini di qualità del prodotto, protezione della salute e ambiente. Vorrei anche sottolineare l’impegno verso lo sviluppo sostenibile, il potenziale delle nuove tecnologie e l’espansione del commercio dei prodotti vitivinicoli, considerato lo scenario sempre più globalizzato».

Promuovere la trasparenza dei mercati

Altro argomento di rilievo sono i mercati. «L’Oiv sosterrà tutte quelle iniziative che contribuiscono a promuovere un modello di commercio internazionale, basato sulla legalità e la trasparenza degli scambi», ha aggiunto Vanderlinde. «Altrettanto importanti sono le buone pratiche per migliorare la competitività delle imprese e soddisfare le aspettative dei consumatori».

Come si costruisce il consenso

Regina Vanderlinde ha toccato anche il fondamentale aspetto dell’azione diplomatica dell’Oiv, sia per integrare nuovi Paesi membri (attualmente sono 46 con 14 tra territori e organizzazioni in qualità di osservatori), sia per rafforzare l’interazione con le altre organizzazioni internazionali. «Trovo infine di grande importanza», ha concluso, «il ruolo di una presidenza giusta, trasparente e aperta al dialogo con le altre realtà del panorama mondiale. Nel rispetto, comunque, della diversità dei modi di agire e di pensare degli Stati membri, avendo sempre la volontà di costruire un consenso».

Le altre nomine Oiv

La stessa assemblea generale ha proceduto anche alle nomine delle varie commissioni. L’Italia mantiene una presidenza, come nel passato, con Vittorino Novello che succede a Benjamin Madera (Francia) alla Commissione Viticoltura, mentre il francese Dominique Tusseau prende il posto del nostro Luigi Moio alla Commissione Enologia.

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© Riproduzione riservata - 13/07/2018

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