Controlli

Controlli

La conseguenza peggiore, quando la stampa denuncia uno scandalo (o presunto tale) a proposito del vino, è che l’opinione pubblica si convince che questa bevanda si produce fuori d’ogni controllo. È una percezione sbagliata, giacché le campagne giornalistiche partono sempre da atti giudiziari, e ciò significa che i controlli si fanno, e spesso danno anche risultati positivi. Ma il problema è un altro. Al recente congresso degli enologi, Giuseppe Martelli, direttore generale dell’associazione, ha denunciato una situazione paradossale: «I controlli? Oggi si contano 21 enti incaricati di svolgerli. Troppi». Qualcuno di questi controllori è sicuramente in eccesso, ma nessuno di essi rinuncia a vessare i controllati con le sue richieste: «Un enologo», ha spiegato Martelli, «deve dedicare il 25% del suo tempo a riempire carta, assistere a riunioni e fare relazioni, con costi indiretti enormi». Ma una spiegazione c’è. Controllo, rivela il dizionario, deriva dal francese arcaico contre-rôle. In Francia “contro ruolo” significa “doppio registro”, da noi 10 volte tanto.


© Riproduzione riservata - 16/04/2010

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