Scoprire il nuovo Cile. Dieci vini cileni da provare

Scoprire il nuovo Cile. Dieci vini cileni da provare

Un bianco, otto rossi e un vendemmia tardiva. In tutto, dieci grandi vini cileni per scoprire il nuovo corso enologico di questo Paese. Erano i protagonisti di “Scoprire il nuovo Cile”, la prima serata internazionale all’enoluogo di Civiltà del bere nel programma di eventi 2016. Un ciclo di grande interesse, che dopo l’appuntamento cileno di giovedì scorso prosegue prossimamente con focus sui vini di Spagna, Mosella e Loira (rispettivamente 11 febbraio, 25 febbraio e 10 marzo. Per info enoluogo@civiltadelbere.com).

Scopriamo il nuovo Cile

Il Cile è un territorio stretto e lungo, diviso tra le Ande e il Pacifico, che ha nella sua parte centrale (lunga circa 1.400 km) le zone vinicole più vocate. Seppure la coltivazione della vite risalga a metà ‘500 ad opera degli spagnoli e nel corso dell’800 famiglie francesi e italiane emigrate in quel Paese abbiano sviluppato questa coltivazione, il vino cileno come lo conosciamo oggi ha appena un quarto di secolo. Aziende locali di lunga tradizione e altre nate negli ultimi decenni, grazie a investimenti anche stranieri, hanno portato i vini del Cile ad occupare uno spazio sempre più ampio sui mercati mondiali, in virtù dell’ottimo rapporto qualità-prezzo. Oggi la superficie vitata destinata a uva da vino tocca i 130 mila ettari, con una produzione che nel 2015 è stata di poco inferiore ai 13 milioni di ettolitri di vino (72,4% rossi e 27,6% bianchi).

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Alessandro Torcoli ed Emanuele Pellucci con la mappa del Cile

Il futuro del vino cileno è nel territorio

Se un piccolo appunto si può fare ai vini cileni – dove si trovano comunque punte di grande eccellenza – è quello dell’ancora scarsa caratterizzazione territoriale, dovuta principalmente all’utilizzo di pochi vitigni coltivati un po’ ovunque nelle attuali 17 zone a denominazione d’origine. Accanto agli storici e ampiamente diffusi Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay e Sauvignon blanc, per fortuna negli ultimi anni si sono affacciate interessanti produzioni a base di Carmenère (diventato oggi il vitigno emblematico del Cile), Carignan e Malbec.

I medagliati del concorso Catad’Or Santiago de Chile

La degustazione all’enoluogo di giovedì 28 gennaio, da me guidata insieme ad Alessandro Torcoli, ha confermato i notevoli progressi sul piano qualitativo della viticoltura cilena. Grazie alla collaborazione degli organizzatori del concorso Catad’Or Santiago de Chile, che hanno fornito la maggior parte delle etichette presentate, i partecipanti all’evento hanno potuto così degustare i vini vincitori di medaglie gran oro, oro e argento alle edizioni 2015 e 2015 del concorso. È stata questa la prima “uscita” in Italia di vini di questo livello, da me scelti in base alle diverse zone di produzione e ai diversi vitigni così da fornire ai degustatori (tra cui produttori di vino, sommelier e appassionati) un’ampia panoramica della realtà enologica del Cile.

Dieci vini cileni da provare

Ecco i magnifici dieci della serata all’enoluogo:

Casas del Bosque Pequeñas Producciones Sauvignon blanc, Casablanca Valley 2015
Viña Siegel Single Vineyards Los Lingues Carmenère, Colchagua Valley 2013
Luis Felipe Edwards LFE 900 Malbec, Colchagua Valley 2012
Millaman Casa Millaman Red Blend, Curicó Valley 2012
Concha y Toro Don Melchor Cabernet Sauvignon, Puente Alto Vineyard 2011
Viñedos Emiliana Coyam, Colchagua Valley 2011
Gillmore Vigno Carignan Old Vines, Loncomilla Valley 2011
Reserva de Caliboro Erasmo, Maule Valley 2010
Haras de Pirque Albis, Maipo Valley 2007
Reserva de Caliboro Erasmo Torontel Late Harvest, Maule Valley 2010

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© Riproduzione riservata - 02/02/2016

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