Food Food Jessica Bordoni

Dove cenare in provincia di Brescia. Le nuove mete gastronomiche.

Dove cenare in provincia di Brescia. Le nuove mete gastronomiche.

Quali sono le ultime novità della ristorazione (aperture, spostamenti, cambi al vertice, restyling…) nelle 20 città più popolose d’Italia? Ecco cosa vale davvero la pena provare se vi trovate in provincia di Brescia.

Abbiamo individuato alcuni locali dove suggeriamo di mangiare nel 2019. Perché sono nuovi o aperti da un paio d’anni, profondamente rinnovati nell’ambiente, nella cucina o nella gestione, guidati da giovani o che hanno vissuto da poco cambi generazionali che li hanno rivoluzionati. Insomma buone tavole (non necessariamente solo “creative”, ma anche ottime trattorie o locali etnici) consigliate a chi è in cerca di novità e vuole anche bere bene.

Ristorante Il Fagiano – Grand Hotel Fasano

Matteo Felter

Il Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera è un albergo storico costruito nel 1888 sulla sponda occidentale del lago di Garda. Oltre 130 anni dopo, la sua facciata neoclassica e il suo parco di piante secolari sono ancora uno dei simboli dell’hotellerie di lusso italiana e nei giorni scorsi la struttura ha annunciato l’ingresso nel circuito The Leading Hotel of the World, un’associazione che riunisce i 420 hotel più prestigiosi al mondo, di cui 60 nel nostro Paese. La famiglia Mayr, da tre generazioni proprietaria dell’albergo, ha recentemente promosso un serie di lavori di restyling delle suite e della terrazza fronte lago, con la realizzazione di un magico giardino d’inverno all’interno del ristorante gourmet Il Fagiano. Nella cucina d’autore di Matteo Felter creatività e tecnica si uniscono per offrire una proposta golosa e contemporanea, che parte dalla tradizione locale per creare un intrigante gioco di sapori e consistenze capace di richiamare lo charme del lago. Nel suo menù, che cambia ogni tre mesi, non mancano mai questi tre ingredienti: piccione, risotto e foie gras. Attualmente in carta si può assaporare la scaloppa di foie gras d’anatra su crema di mandarino e rosmarino con olive nere; il risotto affumicato e cotto in acqua di grana padano con curry, polvere di aceto balsamico e mela verde del Trentino; e il piccione su crema di melanzane al forno, foie gras e caffè. Imperdibili anche i ravioli con ripieno di fagiano e tartufo nero della Valtenesi e il coregone affumicato e glassato con salsa Teriyaki, la sua tartare e anacardi con verdure croccanti.

via Zanardelli 190, Gardone Riviera0365.29.02.20
www.ghf.it

Dina

«Sono un cuoco e lo sono da tutta la vita, ma l’ho scoperto a 35 anni». Così racconta Alberto Gipponi a chi gli chiede perché abbia lasciato un lavoro sicuro nel sociale per diventare chef. Partito tardi, brucia però tutte le tappe: nel 2015 fa uno stage all’Orsone di Bastianich, poi è in brigata Da Nadia e infine approda all’Osteria Francescana. Quanto basta per aprire un locale tutto suo alle porte di Brescia. Dina è un’esperienza di fine dining decisamente originale fin dalla location: l’ospite è accolto in una sala buia, dove campeggia la scritta al neon Until then if not before, che dà accesso alle sale interne, dove si ammirano opere d’arte contemporanea della Galleria Massimo Minini. La cucina è “narrativa”, come i nomi dei piatti, fra cui “risotto? Ma non doveva essere pane, burro e marmellata” o “casoncello crudo, ma cotto: gioco della memoria”. Contrasti e bilanciamenti, richiami al passato e ritorni al futuro che regalano emozioni.

via Santa Croce 2 – Gussago – 030.25.23.051
www.dinaristorante.it

Le notti di Cabiria

In passato il quartiere Carmine era frequentato da signorine che esercitavano la stessa professione della Cabiria felliniana. Oggi la zona è al centro della vita notturna e ospita insegne gourmet. Nato nel 2017 con impostazione vegana, da un anno questo locale si è aperto ai prodotti ittici e caseari, sempre nell’ottica di scegliere materie prime “etiche”, valorizzando i piccoli artigiani locali. Così il pesce è pescato o allevato senza strascico, mentre le verdure dell’azienda agricola Via del Campo sono fresche di raccolto. Il menu ruota ogni due mesi e i primi sono tutti vegetariani. Ottimi gli gnocchi homemade e i secondi di pesce, come il polpo, le capesante e lo sgombro, che si “vestono” con i legumi e le verdure di stagione. Last but not least, il vino. I soci Gianluigi Bonometti, Marco Gazich e Andrea Giacometti sono tre enoappassionati e la loro bella carta lo dimostra: un centinaio di etichette d’impronta biologica e biodinamica.

via di Porta Pile 19/1 – 030.28.08.370
www.lenottidicabiria.it

Alimento

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Michele Valotti e Cesare Rizzini

Un laboratorio artigianale dalle molte anime, dove gustare gelati, lievitati, fermentati di verdure biologiche, cereali, caffè, tè e kefir. E, ancora, vasocotture dessert, birre e vini biodinamici. Alimento è l’originalissimo format aperto nel 2017 in un ex-forno degli anni Venti, a poca distanza dal Tempio capitolino. In regia due soci-amici: il maestro gelatiere e lievitista Cesare Rizzini (già La Nocciola a Monticelli Brusati) e lo chef Michele Valotti (La Madia di Brione). Filiera corta, prodotti di qualità e tanta sperimentazione. Da non perdere le focacce farcite (guai a chiamarle pizze!), realizzate da Cesare con farine semi-integrali macinate a pietra, lievito madre e lunga lievitazione. Il topping è di Michele, che propone abbinamenti creativi, come la pizzocchera con caciotta, patate, verze, burro di montagna e silter di Val Camonica; il trancio con kimchi; e la focaccia con il manzo all’olio.

via Agostino Gallo 6
www.alimentofood.com

Lo Speciale ristoranti prosegue su Civiltà del bere 2/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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© Riproduzione riservata - 23/05/2019

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