In Italia In Italia Jessica Bordoni

Quattro modi di bere il Marzemino del Montenetto

Quattro modi di bere il Marzemino del Montenetto

“Versa il vino! Eccellente Marzemino!”. La citazione, tratta dal Don Giovanni di Mozart (su libretto di Lorenzo da Ponte), attesta la fama di questa varietà a bacca rossa già nel corso del Settecento. Oggi la produzione di Marzemino è legata in particolare al Trentino, ma anche nel Padovano e nel Bresciano si trovano espressioni davvero interessanti. È il caso della Cantina San Michele di Capriano del Colle, nell’area del Montenetto, che ha fatto di questo vitigno la sua bandiera enologica. Lo scorso 28 febbraio, al ristorante Les Gitanes Bistrot di Milano, l’azienda ha presentato alla stampa quattro “variazioni sul tema” Marzemino che hanno accompagnato la cena dall’antipasto al dolce, sottolineando l’estrema versatilità di quest’uva.  

L’unicità del Monte Netto

Prima di raccontare i vini, è d’obbligo una presentazione del territorio, che “marca” inevitabilmente ciascun calice. «La nostra Cantina si trova sul Monte Netto, a una quindicina di chilometri da Brescia», spiega Mario Danesi, alla guida del marchio con la cugina Elena. «Si tratta di una piccola altura di poco più di 130 metri sul livello del mare, che si allunga per quattro chilometri con una profondità di 2,5». Oggi protetto dall’istituzione dell’omonimo Parco Agricolo Regionale, il Monte Netto è così chiamato perché spoglio dalla vegetazione spontanea e coltivato tradizionalmente a vite. «I terreni di questa specie di “isolotto” presentano argilla per alcuni metri e più sotto sabbia e ghiaia. Non ci sono corsi d’acqua e l’umidità risulta inferiore rispetto alla pianura, a fronte di una maggiore ventilazione, regalandoci le condizioni ideali per la viticoltura di qualità».  

Elena e Mario Danesi

Un simbolo per la zona: il Marzemino del Montenetto

Il Marzemino è senza dubbio il vitigno simbolo della zona enologica del Montenetto. E la Cantina San Michele è tra le realtà maggiormente impegnate nella sua valorizzazione. Sono 16 ettari in conversione biologica per un totale di 70 mila bottiglie l’anno. La varietà è arrivata in Italia con la Repubblica di Venezia nel XV secolo e si è diffusa soprattutto nel nord Italia.

Il clone di Marzemino di Capriano del Colle

Circa 15 anni fa, con l’Università degli Studi di Milano i produttori locali hanno isolato un clone a partire da una pianta di oltre 130 anni, poi catalogato nel quadro ampelografico nazionale come Marzemino di Capriano del Colle e oggi utilizzato da tutte le aziende che fanno parte del Consorzio del Montenetto. «Rispetto ad altri, il nostro Marzemino presenta un colore più accentuato, una buccia più spessa che favorisce l’appassimento in pianta e un’acidità superiore, promessa di un buon invecchiamento».

Quattro Marzemino del Montenetto da assaggiare

 Capriano del Colle Marzemino Doc 2016

La panoramica di vini in assaggio comincia con il Marzemino, Capriano del Colle Doc 2016 che è stato abbinato ad una tartare di fassona con maionese speziata. Si tratta di un rosso in purezza frutto di una fermentazione a temperatura controllata con macerazione di 10 giorni in vasche di acciaio. L’affinamento avviene in vasche di cemento, con una sosta in bottiglia di almeno 6 mesi prima della commercializzazione. La parola chiave per descrivere questo rosso è certamente freschezza. Non si ricerca una struttura estrema, bensì una bocca fruttata, equilibrata e piacevolissima, con note lievemente balsamiche.

Carme, Capriano del Colle Doc 2016

Il nome del vino, Carme, ne rievoca la grande ricchezza aromatica, esaltata nel food pairing con gli spaghettoni e alici del Cantabrico. In questo caso il Marzemino (50%) è associato al Merlot (40%) con un piccolo saldo di Sangiovese (10%) che vengono vinificati separatamente. La macerazione si protrae per 15 giorni, seguita da un affinamento in vasche di cemento. Si tratta di un vino molto versatile, di grande bevibilità. La freschezza associata a un’avvolgente morbidezza regala un rosso ampio, armonico, di grande pulizia. È il vino che rappresenta la storia della viticoltura locale, dove il Marzemino era tradizionalmente legato ad altre uve a bacca rossa.

1884, Capriano del Colle Riserva 2015

La Riserva è un blend di Marzemino (50%), Merlot (40%) e Sangiovese (10%) vinificati separatamente. Prodotto solo nelle annate migliori, dimostra il potenziale di invecchiamento di questo antico vitigno. Dalla vendemmia 2015 l’affinamento in legno avviene esclusivamente in tonneau di rovere francese per circa 1 anno. Dopo altri 12 mesi in bottiglia, questo rosso strutturato è pronto per esprimersi in tutta la sua possente eleganza, con tannini fini e seducenti note balsamiche. Per l’abbinamento gastronomico si è scelto il gusto intenso della pluma di maiale iberico con pata negra de bellota e stracciatella di burrata.

M, vino rosso dolce 2015

Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, ecco M 2015, intrigante vino dolce con mousse ai tre cioccolati e salsa al Marzemino. Vera chicca aziendale, è un Marzemino in purezza che viene fatto appassire naturalmente in cassette per 4 mesi. La fermentazione si svolge a temperatura controllata con macerazione delle uve per circa 20 giorni in vasche di acciaio, poi élevage in tonneau e barrique di rovere francese per 6 mesi e un ulteriore affinamento di 12 mesi in bottiglia. In bocca M è fruttato, pieno, con una dolcezza ben bilanciata dall’acidità, che invoglia a proseguire la beva sorso dopo sorso.

 

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© Riproduzione riservata - 05/04/2018

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