L’unico e inimitabile Asparago Bianco di Bassano

L’unico e inimitabile Asparago Bianco di Bassano

Si mangia tutto, dalla punta alla base. E ce n’è parecchio: da 18 a 22 centimetri di lunghezza, mentre il diametro non deve essere inferiore a un centimetro, ma di solito la media è di due. Queste le misure dei turioni (ovvero le parti edibili) dell’Asparago Bianco di Bassano, famoso per essere croccante e non fibroso, per l’equilibrio dolce-amaro del gusto, che invita all’assaggio. È tra i pochi ad essere mangiato marinato a crudo. Lo rendono così appetibile una serie di attenzioni nella coltura, circoscritta in un territorio specifico: la pedemontana del Grappa, nella parte alta della pianura alluvionale del fiume Brenta, in provincia di Vicenza. In tutto, una decina di comuni intorno alla città di Bassano del Grappa.

Tre anni in campo prima della raccoltaAsparagi RollUp 2015

Trattandosi di terreni di origine alluvionale, formatisi per deposito di materiale roccioso dal fiume, drenano bene l’acqua: la pianta dell’asparago soffre l’umidità.  Occorreranno tre anni dalla semina prima di poter raccoglierne i turioni (germogli). Affinché siano bianchi e non verdi, come vorrebbe la natura, non devono prendere la luce. Diversamente inizierebbero a fare la fotosintesi clorofilliana, cambiando colore e perderebbero le caratteristiche di croccantezza e di dolcezza che li contraddistingue. Così vengono coperti con monticelli di terra che possono arrivare fino a 40 centimetri di altezza. Quando inizia la raccolta, di solito verso metà marzo, il contadino controlla il grado di maturazione del germoglio e aiutandosi con un attrezzo dal manico lungo che termina con una punta tagliente, lo recide alla base.

Più è bianco, più è pregiato

Da quel momento la vita dell’asparago è breve, solo qualche giorno, sempre per il problema della luce. Al momento dell’acquisto, la qualità è indicata dal colore della punta: se il prodotto è di prima categoria, deve essere bianco candido. E poiché l’Asparago Bianco di Bassano ha ottenuto la Dop nel 2007, i prodotti certificati hanno una visibilità immediata, data dal marchio su fondo tricolore, dall’essere a mazzi del peso di circa un chilo,  e dall’essere legati con rami di salice, o meglio di succhioni (rametti nuovi che crescono alla base dell’albero) di color marrone rossiccio. Praticamente tutte le aziende certificate aderiscono al Consorzio di tutela, che rappresenta almeno il 65 per cento dell’intera produzione sul territorio.

PICT0017Raccolto e mangiato

C’è un solo neo nell’asparago Bianco di Bassano: per gustarlo, a meno di qualche eccezione in negozi specializzati o ristoranti, lo si trova solo nelle zone di produzione. La commercializzazione dei circa 800 mila quintali prodotti dalle aziende certificate, infatti, di solito non va oltre le province di Padova e di Treviso (oltre a Vicenza, naturalmente). I vicentini se lo tengono stretto, e il consumo in loco è incentivato dai turisti, vista l’ubicazione della zona produttiva, non lontana da Padova e da Venezia e ricca di per sé di interessi artistici, paesaggistici ed enogastronomici. Qui la sagra dell’asparago dura da marzo alla fine della produzione, che dovrebbe arrivare a metà giugno. L’apprezzamento per questo prodotto è strabiliante. I ristoranti brulicano di una clientela ghiotta ma anche esigente che pretende sul tavolo una serie di piatti ragguardevole, ad iniziare dai semplici asparagi con le uova, matrimonio perfetto e super-consolidato.

Gli indirizzi dell’Asparago Bianco di Bassano

La Tradizione, Società cooperativa agricola – via Capitano Alessio 72, Rosà 340.22.80.803
Società cooperativa agricola Centro di raccolta San Zeno – via Marconi 14 b, Cassola 0424.57.13.55 – 334.75.68.512
Simonetto Domenico – via Capitelvecchio 98, Bassano del Grappa 339.53.23.439
Cooperativa agricola Bassanese – via del Mercato 5, Bassano del Grappa 0424.52.16.58

Per saperne di più www.asparagobiancobassano.com

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© Riproduzione riservata - 07/05/2016

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