Antonio Rallo presidente di Unione Italiana Vini

Antonio Rallo presidente di Unione Italiana Vini

Passaggio del testimone alla guida dell’Unione Italiana Vini. Da ieri, infatti, alla presidenza dell’Uiv è stato eletto Antonio Rallo, già vicepresidente vicario, che succede a Domenico Zonin. Ad eleggerlo all’unanimità è stato il nuovo consiglio nazionale che si è insediato per la prima volta nella sede di Milano. Oltre ad Antonio Rallo, il consiglio ha eletto anche Ernesto Abbona quale vice presidente vicario della Confederazione e Quirico Decordi e vice presidente.

Chi è Antonio Rallo

Siciliano, classe 1967, laureato in scienze agrarie, quinta generazione di una famiglia impegnata fin dal 1851 nel vino di qualità, Antonio Rallo condivide con la sorella José la carica di amministratore delegato di Donnafugata, l’azienda fondata dai genitori Giacomo e Gabriella. Grande la sua passione e la competenza tecnica per la vitivinicoltura siciliana che esprime attraverso i vini che produce nei vigneti e nelle cantine di Contessa Entellina, Pantelleria e Marsala. Dal 2011 al 2014 presidente di Assovini (l’associazione che riunisce i maggiori produttori siciliani) e dal 2012 anche del Consorzio di Tutela della Doc Sicilia, Rallo è entrato a far parte del consiglio dell’Unione Italiana Vini già nel 2011.
Nel ringraziare i consiglieri per la fiducia manifestata nei suoi confronti, il neo presidente ha voluto poi ribadire l’intenzione di continuare a svolgere il lavoro finora portato avanti che ha dato ottimi risultati sia sul piano della collaborazione all’interno dell’associazione che per quanto riguarda la valorizzazione del vino italiano nel suo complesso, specie sui mercati esteri.

Il ruolo fondamentale del territorio e dei vitigni per l’Export italiano

«Non c’è dubbio», ci ha detto Antonio Rallo, «che oggi stiamo vivendo un momento magico nell’export, ed è proprio in questi momenti che occorre lavorare per poter assicurare al mondo del vino italiano anche un futuro altrettanto pieno di successi. Per dare il miglior contributo è necessario dar voce a tutta la filiera, dalle piccole aziende alle cooperative fino alle grandi aziende che hanno costruito, non c’è dubbio, la forza del marchio Italia. In particolare proprio a quelle aziende che si muovono regolarmente sui mercati esteri facendo un grandissimo lavoro, vuoi con degustazioni e vuoi con workshop mirati, che finisce poi per portare davvero in alto il nostro vino».

Grazie alla sensibilità acquisita con l’attività dell’azienda di famiglia che ha sempre privilegiato la territorialità dei vini, Antonio Rallo è convinto che «il vino italiano può avere successo soprattutto se legato al territorio». «E’ chiaro che l’Italia non può competere con il mondo del vino internazionale con le commodities», ha aggiunto il neo presidente dell’Uiv, «perché i nostri costi sono sicuramente più alti. Ecco perciò che deve far leva solo sul territorio e sull’espressione dei nostri vitigni che rappresentano, questi ultimi, un patrimonio enorme. Per questo sostengo che è fondamentale la collaborazione all’interno della filiera cercando proprio nell’associazione quella sintesi che può diventare proposta per le istituzioni al fine di garantire, con la loro collaborazione, il miglior futuro per il vino italiano».
L’Unione Italiana Vini è la principale organizzazione di settore nel comparto, espressione della rappresentanza nazionale e unitaria di tutti i soggetti imprenditoriali e professionali della filiera vitivinicola, che conta oltre 500 aziende e rappresenta oltre il 50% del fatturato nazionale nel settore del commercio vinicolo e l’85% dell’export.

 

Foto di Fabio Gambina

 

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© Riproduzione riservata - 18/05/2016

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