Senza confini Senza confini Elena Erlicher

In Alsazia è il terroir che conta

In Alsazia è il terroir che conta

«Vini di terroir e non di vitigno». Così Foulques Aulagnon del Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace (Civa) racconta l’essenza di questa regione vinicola francese, patria di Crémant d’Alsace, Pinot bianco, Muscat, Riesling, Pinot grigio, Pinot nero, Gewurztraminer (senza ü, à la française). Tutti vini dove il frutto è sorretto da un’acidità che rimane costante nel tempo.

 

vini Alsazia degustazione

I vini d’Alsazia in degustazione

 

«L’obiettivo dei 4.000 vigneron (e 800 imbottigliatori) alsaziani», ha ribadito Aulagnon, «è quello di trasmettere con ogni varietà le caratteristiche del proprio territorio». Per darcene prova, Aulagnon ci ha proposto in assaggio 10 etichette in abbinamento ai piatti firmati dallo chef Danilo Angè, il 2 ottobre, al Dream Factory di Milano.

In Alsazia terroir come un mosaico

Il vigneto alsaziano, 15.500 ettari Aoc, tra i 200 e i 400 metri d’altezza, è uno dei più settentrionali di Francia e d’Europa. Si estende per una lunghezza di 120 chilometri e solo qualche chilometro in larghezza, da Marlenheim sino a Strasburgo, arrivando a sud sino a Thann. La barriera naturale dei monti Vosgi limita le influenze oceaniche rinforzando la presenza di un clima continentale (estati calde e inverni freddi) e secco, ideale per lo sviluppo della vigna. Una storia geologica movimentata ha permesso, poi, la nascita di una moltitudine di terroir.

13 terreni per 7 vitigni

Recenti studi hanno individuato 13 diversi suoli: granitici e basalto, scistosi, vulcanici, di arenaria a ridosso della montagna; calcarei, marno-calcarei, marno-arenari, calcarei-arenari, argillo-marnosi sulle colline sotto i Vosgi; colluviali, alluvionali, fangosi in pianura. Sette le principali varietà allevate: Pinot bianco, Riesling, Pinot grigio, Muscat, Pinot nero, Gewrztraminer e per ultimo (solo in termini di riscoperta e valorizzazione) il Sylvaner. 

Crémant d’Alsace per cominciare

Perle Noire Crémant d’Alsace – Arthur Metz

La denominazione Crémant d’Alsace rappresenta attualmente circa il 25% della produzione totale dei vini d’Alsazia, con 250.000 hl e circa 35 milioni di bottiglie all’anno. Noi abbiamo assaggiato una versione da Pinot bianco 80% e Pinot Auxerrois 20%; Metodo Classico che ha trascorso almeno 18 mesi sui lieviti, fresco, citrino e dalla caratteristica bolla fine, tipica dei Crémant d’Alsace: Perle Noire Crémant d’Alsace di Arthur Metz.

Frutta intensa nel Pinot blanc

Pinot blanc Alsace Aoc lieu-dit Kritt 2016 – Domaine Kreydenweiss

Abbiamo proseguito con il Pinot blanc Alsace Aoc lieu-dit Kritt 2016 di Domaine Kreydenweiss che al naso evidenziava note di pesca bianca e fiori bianchi, ma in bocca calcava un po’ la mano sulle note fruttate più che floreali, forse non proprio in linea con la proverbiale delicatezza del Pinot bianco. Entrambi i vini erano in abbinamento a quattro aperitivi di Angè: salmone marinato alla barbabietola con panna acida; sfoglia di fragola, gorgonzola e nocciole; cannolo con tartare di fassone e acciuga; macaron al caffè con foie gras.

Muscat fresco, diretto, salino

Muscat Alsace Aoc Sigillé St Etienne 2016 – Cave de Cleebourg

Il benvenuto con crema di burrata, tartare di gambero e polvere di capperi è stato il miglior compagno per il Muscat Alsace Aoc Sigillé St Etienne 2016 di Cave de Cleebourg, vino secco con profumi che ricordavano molto l’uva aromatica di provenienza e che al palato si è rivelato fresco, diretto e salino.

Due anime del Riesling d’Alsazia

Riesling Vieilles Vignes 2016 – Domaine di Moulin de Dusenbach

Riesling Grand Cru Kirchberg de Barr 2015 – Domaine Vincent Stoeffler

Assaggiamo il Riesling Alsace Aoc in due versioni (Vieilles Vignes 2016 di Domaine di Moulin de Dusenbach e Grand Cru Kirchberg de Barr 2015 di Domaine Vincent Stoeffler). Il primo, da suoli sassosi argillosi, più giovane e agile, con un frutto ancora croccante e note appena accennate di polvere da sparo, ha accompagnato il baccalà con crema di castagne. Lo stoccafisso mantecato con cialda di polenta fa coppia con il secondo, da suoli granitici argillosi, di colore giallo più intenso, più complesso al naso con note di scorza d’arancia candita, che tornano in bocca e cedono il passo a una mineralità che quasi pizzica.

Pinot gris alsaziano. C’è una bella differenza

André Lorentz Pinot gris Alsace Aoc 2016 – Maison Klipfel

Un Pinot grigio speziato – André Lorentz Pinot gris Alsace Aoc 2016 di Maison Klipfel – molto diverso da quello a cui siamo avvezzi qui in Italia, con note di pan d’épices, pesca gialla matura e una struttura decisamente più grassa, che ben sposerebbe il foie gras, ha accompagnato un altrettanto speziato piatto di orecchiette di grano arso con ragù di coniglio, limone, rosmarino e bottarga di muggine.

Si può bere Pinot con il guanciale?

Pinot gris Alsace Aoc lieu-dit Grossi Laüe 2011 – Famille Hugel

Pinot noir Alsace Aoc Lieu dit Meyerhof 2015 – Domaine Fernand Engel

Poi Aulagnon e Angè hanno ideato un abbinamento azzardato: il guanciale di vitello fondente, purea di zucca e arancia candita con, a scelta, Pinot gris Alsace Aoc lieu – dit Grossi Laüe 2011 di Famille Hugel o Pinot noir Alsace Aoc Lieu dit Meyerhof 2015 di Domaine Fernand Engel. Una prova vinta, a nostro giudizio, dal primo, con le sue note di miele, pepe bianco, frutta tropicale (papaia, mango) e nocciole.

Gewurztraminer, senza la ü

Gewurztraminer Alsace Grand Cru Vorbourg Aoc 2014 – Domaine Joseph Gruss

Gewurztraminer Alsace Grand Cru Kirchberg de Barr Aoc 2013 – Maison Willm

E per finire due Gewurztraminer (dall’omonima varietà di cui gli alsaziani rivendicano con orgoglio l’origine) hanno accompagnato il babà agli agrumi con crema di ricotta. Il primo, Gewurztraminer Alsace Grand Cru Vorbourg Aoc 2014 di Domaine Joseph Gruss, più giovane, “verde” e adatto al babà; il secondo, Gewurztraminer Alsace Grand Cru Kirchberg de Barr Aoc 2013 di Maison Willm (storico produttore alsaziano che vendeva il proprio vino agli zar di Russia e persino ad Al Capone), più intenso e ottimo con la crema di ricotta.

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© Riproduzione riservata - 10/10/2017

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