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Agricoltori del Chianti Geografico: rispetto per il viticoltore e legame col territorio

Agricoltori del Chianti Geografico: rispetto per il viticoltore e legame col territorio

Ogni conferitore ha le sue peculiarità che vanno valorizzate – La Cantina offre il sostegno sotto tutti i punti di vista – Le sperimentazioni sul Sangiovese sono un grande imput per la zona

Una Cantina sociale attenta alle dinamiche di mercato, che in questi ultimi anni ha rivoluzionato la sua strategia commerciale dando vita a una gamma di etichette ognuna delle quali è espressione di uno specifico connubio tra vitigno e terreno.

Agricoltori del Chianti Geografico nasce all’inizio degli anni Sessanta in seguito al passaggio dal regime della mezzadria a quello della conduzione diretta, con l’obiettivo di garantire un futuro sia alle fattorie che ai viticoltori della zona. «Lo spirito della nostra Cantina», ricorda Carlo Salvadori, direttore uscente, «è sempre stato quello di valorizzare lo stretto legame con il territorio, incrementando gli standard qualitativi senza però compromettere le individualità d’ogni azienda associata».

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Carlo Salvadori, direttore della Cantina

Il lungo progetto di riqualificazione dell’offerta, che ha mosso i suoi primi passi negli anni Ottanta quando il management della Cantina decise di iniziare progressivamente a potenziare la quota di imbottigliato sullo sfuso, ha avuto un duplice risultato: innanzitutto quello di diffondere una più evoluta cultura vitivinicola sul territorio, e in secondo luogo garantire ai clienti finali una migliore qualità. «Per riuscire a perseguire questi risultati», spiega Carlo Salvadori, «abbiamo cominciato a offrire ai soci non solo consulenza agronomica ed enologica, ma anche produttiva, logistica, commerciale e finanziaria. La gestione e la corretta formazione delle risorse umane, di conseguenza, rappresenta uno dei nostri più importanti fattori di successo».

Nel corso degli anni, dunque, questa Cantina è riuscita a interpretare in modo originale ed efficace un ruolo di responsabilità sociale all’interno di un territorio diversificato e complesso, cercando di preservare la varietà paesaggistica del territorio e di garantite la sostenibilità economica ai piccoli viticoltori della zona. «L’area produttiva del Chianti Geografico», afferma a questo proposito Carlo Salvadori, «rappresenta una parte importante dell’enologia italiana, dove vengono prodotte sei Docg e quattro Doc. Denominazioni d’origine che, seppur geograficamente vicine tra loro, mostrano peculiari condizioni pedoclimatiche, di sottosuolo e di esposizione. Questa variabilità di territori vitati comporta un impegno maggiore da parte nostra, ma allo stesso tempo rappresenta un indubbio vantaggio produttivo. Disporre di vigneti che non sono concentrati in un’unica microzona consente infatti ai nostri soci un’importante flessibilità produttiva: ognuno di loro, infatti, riesce a gestire le proprie uve con grande sensibilità. Tutto questo anche grazie al continuo scambio di informazioni con il nostro agronomo e il laboratorio di analisi, che nei giorni precedenti alla vendemmia analizzano ogni parametro significativo al fine di ottenere la qualità ottimale».

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Gli anni di sperimentazione hanno valorizzato la tipicità del Sangiovese, la varietà principe del Geografico

Più nello specifico, la maggior parte dei vigneti dei 200 soci della Cantina sono localizzati nel territorio del Chianti Classico Docg (160 ettari), del Chianti Colli Senesi Docg (165 ettari) e della Vernaccia di San Gimignano Docg (60 ettari). A completare questo prezioso mosaico vanno poi ad aggiungersi circa 4 ettari nella zona di produzione del Brunello di Montalcino Docg ed altrettanti in quella del Vino Nobile di Montepulciano Docg, oltre a 12 ettari destinati alla produzione di Morellino di Scansano Docg e a 85 ettari deputati all’ottenimento di vini Igt Toscana.

«Circa il 70 per cento dei nostri vigneti», commenta Carlo Salvadori, «è stato reimpiantato nel corso degli anni Novanta e, per preservare il legame con le nostre origini vinicole, la base ampelografica è rappresentata per la maggior parte dal Sangiovese. Questo vitigno resta senza dubbio il più indicato a mettere in risalto la ricchezza pedologica, ambientale e climatica delle diverse realtà che formano l’universo vinicolo del Geografico».

Agricoltori del Chianti Geografico, partendo da questo presupposto di valorizzazione della tipicità, ha dunque svolto un’importante attività di sperimentazione e di ricerca sul Sangiovese, che ha avuto ricadute sull’intero territorio e che ha dato come risultato un’ampia gamma di prodotti. Tra questi il Chianti Classico Riserva Docg Montegiachi, che prende il nome da un omonimo castello fortilizio del XV secolo che si trova nel comune di Castelnuovo Berardenga (Siena), attorno al quale si coltivano 10 ettari di vigneto. «Il Montegiachi», racconta Carlo Salvadori, «dimostra in maniera molto chiara l’influenza che un determinato luogo di produzione, in questo caso caratterizzato da un terreno alluvionare a prevalenza di calcari, può avere sul Sangiovese. Ci troviamo di fronte alla concreta testimonianza che le specificità di un territorio, se ben preservate e valorizzate, si riflettono sulle caratteristiche organolettiche di un vino».

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Agricoltori del Chianti Geografico anno di fondazione: 1961, viticoltori: 200, ettari vitati: 550

La strategia produttiva e commerciale di Agricoltori del Chianti Geografico, volta a esaltare le peculiarità produttive di ogni singola sottozona, sfrutta le opportunità offerte da diverse tenute: la già citata Castello di Montegiachi, piuttosto che Torri, Castello Altesi, Ferraiolo e Scansano. «La diversificazione dell’offerta», spiega Carlo Salvadori, «ha una valenza sempre più importante sul mercato, e credo che la nostra Cantina abbia molte opportunità da sfruttare in termini d’innovazione e sperimentazione. Più nello specifico, credo soprattutto nelle future potenzialità della Maremma, territorio dal quale già oggi provengono vini importanti come il Morellino e il Vermentino».

Insomma, Agricoltori del Chianti Geografico si presenta oggi come una realtà cooperativa all’avanguardia, in grado di affrontare i nuovi mercati con un assortimento ampio e completo, diversificato sia in termini di territorio che di caratteristiche organolettiche e di posizionamento di prezzo. «Nel 2005 circa il 75 per cento del nostro fatturato a volume era concentrato sul canale della ristorazione, soprattutto a livello regionale. Oggi invece», conclude Carlo Salvadori, «il 50 per cento del nostro fatturato lo otteniamo ormai sui mercati esteri, ed è proprio dall’export che nei prossimi anni ci aspettiamo i maggiori tassi di crescita».

Agricoltori del Chianti Geografico

Via Mulinaccio, 10 – 53013 Gaiole in Chianti (Siena)
Tel 0577.74.94.89
E-mail www.chiantigeografico.it – info@chiantigeografico.it

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© Riproduzione riservata - 04/01/2011

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